LETTERA APERTA AL NUOVO DIRETTORE GENERALE DELLA AUSL
Pubblicato il 10/10/09 alle 14:03:32 GMT pubblicato da Armando_Manocchia
la Regione Emilia-Romagna spende per consulenze ed incarichi sanitari, in rapporto agli abitanti, più del doppio di quanto spendono Veneto e Lombardia Nell’ambito della recente audizione avanti la “Commissione Parlamentare d’Inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali”, il Min. della Pubblica Amministrazione, ha diffuso i dati relativi alle spese per incarichi e consulenze sostenuti dalle Regioni in ambito sanitario evidenziano che ai vertici della spesa per incarichi e consulenza in materia sanitaria risultano le seguenti Regioni: Lombardia 75 milioni di euro e 9.764.965 abitanti, l’Emilia-Romagna 63 milioni di euro e 4.349.332 abitanti, il Veneto 34 milioni di euro e 4.893.309 abitanti (abitanti:fonte ISTAT al 31.3.2009).
Rapportando la spese sanitaria per consulenze ed incarichi, alla popolazione residente in ogni Regione, si evince chiaramente come in Emilia-Romagna si spendano per tale voce circa 14,50 euro ad abitante, contro i 7,60 euro della Lombardia ed i 6,90 euro del Veneto.
Quindi la Regione Emilia-Romagna spende per consulenze ed incarichi sanitari, in rapporto agli abitanti, più del doppio di quanto spendono Veneto e Lombardia. Considerato che il livello dei servizi sanitari resi dalle Regioni Lombardia e Veneto sono eccellenti, ed in tutto paragonabili a quelli della Regione Emilia-Romagna, e sotto diversi profili come “liste d’attesa” per molte prestazioni, sono superiori. Nel porgere il più cordiale benvenuto nuovo Direttore Generale Maria Lazzarato, si invita ad avviare un’attenta ricognizione dell’attuale situazione in termini di consulenze ed incarichi nel settore sanitario ed intraprendere una drastica riduzione delle spese per consulenze ed incarichi in campo sanitario, finalizzata a ridurre l’ammontare complessivo della spesa annua per tali attività, con l’obiettivo se non di eccellere rispetto alle altre regioni, almeno di portarla a livelli paragonabili a quelli della Regione Lombardia e della Regione Veneto.