Pubblicato il 09/11/09 alle 14:07:45 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Tema: le stragi - La stronzata per cui tutta questa cosa è opera di Dell’Utri la rimandiamo ai mittenti Egregio onorevole Antonio Di Pietro, ora che anche l’ultima favoletta della DIA che voleva il generale Mori imparentato con un socio di Berlusconi fin dal 1992 e quindi un tessitore di oscure trame fin da quel dì, è caduta e ora che il generale Mori ha dimostrato tutta la correttezza del suo comportamento con il memoriale che ha depositato nel corso dell’ultima udienza nel processo a suo carico in corso a Palermo per la mancata cattura del boss Bernardo Provengano, sarebbe ora che una commissione parlamentare di inchiesta ci dicesse perché dal 1987 in poi in questo paese è stata avviata un’attività di destabilizzazione iniziata con le strane stragi e gli strani delitti dei fartelli Savi, proseguita con gli strani finanziamenti alla Ndrangheta attraverso il rigonfiamento dei riscatti dei sequestri di persona e culminata infine con le stragi di Palermo del 1992 e le stragi di Firenze Milano e Roma del 1993.
La stronzata per cui tutta questa cosa è opera di Dell’Utri la rimandiamo ai mittenti, anche perchè è evidente che non poteva una sola persona che è entrata in politica solo nel 1994, generare tutto questo casino che – come ho detto - è cominciato a Bologna e Rimini nel 1987 ed è finito a Firenze Roma e Milano nel 1993, passando per la Sicilia nel 1992.
L’idea che invece si ricava da tutte queste vicende messe insieme è che un gruppo criminale interno alla Sinistra Democristiana che ricomprendeva sicuramente personaggi abietti come Oscar Luigi Scalfaro, Nicola Mancino, Virginio Rognoni, Vincenzo Inzerillo e forse Calogero Mannino, gruppo che poi ha fatto alcuni proseliti anche all’interno del PDS, aveva una propria sezione nei Servizi Segreti Deviati, una propria sezione nel crimine organizzato e specificamente nella ‘Ndrangheta e aveva infiltrati nei Carabinieri, in Polizia e sopratutto nella Magistratura.
Non è possibile infatti negare al punto in cui sono arrivate le indagini, che Magistrati come Ugo Sisti ex Procuratore dela Repubblica di Bologna o come Giovanni Tenebra attuale Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Catania facessero parte di questo gruppo scellerato, così come non è più possibile negare che di questo gruppo eversivo fanno ancora oggi parte molti dei Magistrati calabresi e romani.
Come interpretare altrimenti quel conflitto fra tutti o quasi tutti i magistrati di Catanzaro e tutti o quasi tutti i magistrati di Salerno, nel quale i primi volevano che fosse incriminato il Suo militante il magistrato Luigi De Magistris, mentre i secondi volevano che fosse incriminato il magistrato Enzo Iannelli, calunniatore di De Magistris?
E come interpetare il curioso atteggiamento assunto nella vicenda da tutti i magistrati di Magistratura Democratica, tutti a favore di Iannelli e tutti contrari a De Magistris?
E come interpretare ancora il più curioso atteggiamento assunto dal Consiglio Superiore della Magistratura presieduto dallo stragista Nicola Mancino e composto prevalentemente da magistrati della cordata calabro-romana nei confronti di Maria Clementina Forleo?
E come giustificare ancora che negli ultimi dieci anni il Consiglio Superiore della Magistratura è stato presieduto proprio dal binomio Rognoni-Mancino lo stesso che si è alternato nel 1992 nell’interlocuzione con Riina?
E’ chiaro che per rispondere a questi quesiti non basta più una Procura di Palermo o una Procura di Caltanisetta ma occorre un organismo di inchiesta più ampio, che possa spaziare e a ritroso nel tempo e su tutto il territorio nazionale e che possa anche anadare a scandagliare i meandri più reconditi e più oscuri della Magistratura.
Pur essendo io un suo elettore occasionale (alle ultime elezioni europee ho votato per De Magistris Alfano e Vulpio) devo darLe atto che Lei è l’unico uomo politico italiano che ha assunto una posizione politica corretta in ordine alle vicende che prima ho citato.
Però devo nel contempo contestarle che Lei fa la sponda del c.d. Partito Democratico, nel quale – come sa - è confluita l’espressione e la componente più schifosa della classe politica della Prima Repubblica vale a dire la Sinistra Democristiana. La quale ovviamente tende a emarginarla sostenendo la c.d. vocazione maggioritaria ossia l’esclusione di qualsiasi alleanza con il suo movimento e auspica che Ella venga messo – come si dice in gergo politico – nell’angolo.
Ed allora Le propongo di valutare questa eventualità. Si proponga Ella per una maggioranza ampia che istituisca con legge costituzionale in Italia l’immunità ministeriale (non parlamentare) ossia l’immunità per il Presidente del Consiglio, i ministri e - eventualemnte se è il caso - i sottosegretari (che tanto almeno per il Presidente del Consiglio ci sarà lo stesso) e come contropartita politica chieda una commissione parlamentare d’inchiesta composta da Lei e da soli parlamentari che abbiano avuto in passato un’esperienza pregressa come avvocati o come magistrati, che indaghi non solo sulle stragi ma su tutto il retroterra politico e criminale che c’è stato dietro le stragi e che - secondo me - c’è ancora e indaghi su tutti i fatti in qualche modo connessi verificatisi dal 1987 al 1993, per capire sia sotto un profilo giudiziario che sotto un profilo storico cosa effettivamente c’era dietro quelle stragi e dietro i falsi suicidi, gli omicidi, gli infarti procurati che intorno a quelle vicende si sono succeduti dal 1987 ai giorni nostri.
Credo che questo sia il modo più giusto per onorare il mandato che Le hanno conferito i suoi elettori, i quali esprimono sopratutto una domanda politica di legalità e di verità, che ha bisogno di risposte concrete e non soltanto di slogan, di lettere di intenti e di attese infinite.