Pubblicato il 02/12/09 alle 23:19:02 GMT pubblicato da Armando_Manocchia
Non v’è alcuna possibilità di fusione fra gli elementi culturali italiani e quelli afro-islamici In questo Paese, quando si parla di immigrazione, oltre che fare la solita retorica e demagogia, si fa anche della “manipolazione negativa” (la manipolazione è positiva solo quando è positiva per entrambi) dicendo che i migranti sono una risorsa… si è vero, sono una risorsa, ma se vengono impiegati nel modo migliore e nell’interesse di tutti e si da il caso che tutto ciò può concretizzarsi solo a casa sua e non qui dove vengono per lo più solo sfruttati.
La proposta di Demigrazione che abbiamo trattato nel precedente articolo http://www.unaviaxoriana.it/cgi-bin/uvpo/index.cgi?action=viewnews&id=2227 va nella direzione giusta, non solo perché questa soluzione difende la deislamizzazione, un’idea molto semplice, “ciascuno a casa sua”, che sappiamo essere, un’espressione che non piace a tutti, in particolare ai paladini della libertà d’espressione che la vorrebbero addirittura proibita, ma si fonda comunque su dei principi semplici come:
- La Razza, che è un mezzo sommario di classificazione appartenente al campo del linguaggio quotidiano e universale; che da un punto di vista biologico, si applica agli Esseri Umani e allo stato attuale, delle nostre indiscutibili conoscenze, è di debole pertinenza e poco utile; - La Religione, che è un fatto culturale; e anche se si accetta la Gnosi, l’implicazione sociale delle Religioni è di ordine culturale; - La Cultura, ovvero l’insieme dei referenti storici, sociali, e sensuali di una Popolazione, che è indissociabile dalle Vite condivise e dei luoghi che la sostengono, ovvero, dalla sua Storia; la Cultura è indispensabile allo Sviluppo individuale di qualunque Essere Umano; - Il Popolo, ovvero l’insieme delle persone che condividono una Cultura o una somma di elementi culturali fra loro, come elemento strutturante della loro comunità, ha il Diritto di perpetuare questi elementi culturali; - Le Culture, anche se non hanno tutte la stessa portata universale. sono degne d’attenzione e di rispetto; - La Nazione è la scelta di un qualche Popolo che si riunisce su un qualche Territorio, che decide di smussare le sue differenze e sublimare quello che li rende simili. - Lo Stato è il mezzo elevato, che hanno inventato le Nazioni, al fine d’organizzare la loro Vita comune; è dunque, in ultima analisi, il guscio di protezione, lo specchio dell’anima e l’antenna di una Cultura.
Fatte queste premesse, in accordo con i principi sopra enunciati, le ragioni per cui affermiamo la necessità di deislamizzare il nostro Paese, sono da ricercare nella Storia, nella Geografia dei Popoli e nei casi che competono all’animo umano, che vuole offrire una possibilità alla nostra Cultura, contestualmente a quella dei Demigranti, e cioè, di riprendere il proprio corso, senza coercizione alcuna, senza nessuna esclusione, e tantomeno rigetto, bensì concordato, attraverso un piano esplicito e pubblico, un vero piano di sviluppo, per il rientro di alcuni milioni di persone, che vivono qui in condizioni disumane e di sfruttamento, in seno alle loro Culture, nei loro paesi d’origine o di scelta, come unico mezzo necessario, alla sopravvivenza della nostra e della loro Cultura.
Questo si che è un progetto veramente a favore dei popoli sottosviluppati. Noi già viviamo in paesi ricchi e, nonostante la crisi, apparteniamo a quel mondo occidentale e avanzato che consuma e spreca molto più di quanto produce. Noi siamo già, sia come Cultura che come Società, ampiamente sviluppati. Al contrario invece, esistono vastissime regioni della Terra, che soffrono di carenza alimentare, di tecnologia, di infrastrutture, di ricchezza: i cosiddetti Paesi sottosviluppati o del terzo o quarto o forse quinto mondo.
A questi Paesi, non ci pensa più nessuno? Proprio oggi, il rapporto della FAO, ci ricorda che oltre un miliardo di persone nel mondo soffrono la fame e se non li vogliamo far morire di stenti, occorrono 44 mld di $. O vogliamo lasciare che ci pensi quell'islam, che si è imposto sempre, ovunque è arrivato, assimilando le diverse realtà culturali presenti, precedenti al suo arrivo, cancellando la Cultura originale di questi Popoli e rigettando spesso nell’oblio la sua natura universale originale. Pertanto, aldilà delle sue buone intenzioni, a cui, non crede più nessuno, il contenuto dell’islam è stato ed è arenante perché ha come unico obiettivo quello di creare una sola Nazione, l’islam.
Tra i referenti culturali del Popolo italiano, l’idea di una preminenza dell’Essere umano, della centralità della Persona, del primato generale sul particolare, dell'accettazione critica della delegazione del Potere, sono presenti da generazioni;
La forte opposizione fra una ricerca d’azioni comuni, una forte individualità della nostra gente, ha creato una tensione interna al nostro Paese e alcuni tentativi di affermazione come il burqa, l’ora di religione islamica o la recente decisione della Corte Europea per la messa al bando di un simbolo Sacro come il Crocifisso, indicano che la direzione del nostro pensiero, è corretta e ne deduciamo, che non v’è alcuna possibilità di fusione fra gli elementi culturali italiani e quelli afro-islamici, non soltanto perché il differenziale è troppo importante e tocca i cuori delle Culture, ma soprattutto perché gli elementi emergenti dall’islam si comportano come predatori degli elementi più notevoli della Cultura in cui s’impianta. L’indipendenza e la diversità delle Culture sono per noi specie umana, tanto importanti quanto la protezione degli spazi incontaminati e il rispetto della diversità biologica. A questo proposito, per quanto concerne le Culture sedentarie, l’intossicazione e la propaganda condotta da 30 anni a questa parte dai Media agli ordini del Potere mercantile mondialista, è dello stesso tipo di quella che concerne gli O.G.M.