Pubblicato il 24/05/08 alle 09:04:21 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Tra gli arrestati, tre tunisini condannati per terrorismo internazionale. Uno dei fermati: «Qui è il Paese dei balocchi» Nelle intercettazioni anche minacce e insulti ai pm di Milano
MILANO - 23 nordafricani sono stati arrestati dalla polizia di Milano nell'ambito di un'indagine che ha portato all'individuazione di un'organizzazione che trafficava stupefacenti. Si tratta prevalentemente di nordafricani. Tra di loro i quali vi sono tre cittadini tunisini recentemente condannati per fatti di terrorismo internazionale in quanto legati a gruppi islamici radicali. Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite dalla Digos a Milano e nell'hinterland, a Brescia e a Pisa.
L'ordinanza con la quale il Gip di Milano, Giuseppe Gennari, ha disposto l'arresto, è ricca di commenti sulle politiche del Governo in materia di immigrazione, terrorismo e droga. Lo spaccio di droga sarebbe servito per finanziare il terrorismo islamico. «Qui è il paese dei balocchi... qui la legge è che se hai i soldi e gli avvocati buoni esci, se sei un morto di fame stai dentro», dice Fadhel, uno dei 23 arrestati, in una conversazione telefonica intercettata. In un'altra telefonata lo stesso Fadhel dà consigli a un'altra persona: «Sappi che se stavolta ti prendono non vai al Centro (Cpt), vai al carcere e il carcere è duro, con questa nuova legge il carcere è duro... tu sei stato bravo fino adesso, non hai sporcato la tua fedina penale grazie a Dio, così puoi fare i documenti, lo sai, questo governo di m... che ogni 15 giorni cambiano legge... perchè questo governo cambia idea 10 volte... perchè cambiare aria non fa male...».
Protagonista di altre intercettazioni è Hammadi Bhuyahia, uno dei tre tunisini coinvolti nell'operazione che ha precedenti giudiziari per terrorismo internazionale (gli altri due sono Bhuyahia Maher e Kamel Hamrahui), che fa intuire quale sia lo scopo dello spaccio di stupefacenti: «Sappi che abbiamo bisogno di soldi, 38mila mica uno li butta via! Perchè io quando esco ho bisogno di soldi... adesso ci occupiamo di questo, dopo molliamo». Nei dialoghi intercettati ci sono anche minacce e insulti ai pm di Milano Stefano Dambruoso ed Elio Ramondini. Nella intercettazione ambientale di una conversazione che risale al 3 dicembre 2006 tra Nabil Benattia e Maher Bouyahia (quest'ultimo arrestato oggi), il primo, parlando dei due sostituti procuratori, dice all'altro: «...carabinieri... Dambruoso, Ramondini... sono proprio.. sono figli di cane, vivono con fantasia, io gli ho sputato sulle loro facce, vogliono proprio condannarmi, sono nemici di Dio quelli, sono malefici, soprattutto Dambruoso». Sempre Nabil Benattia, parlando di Dambruoso, il pm che aveva chiesto e ottenuto tempo fa l'arresto dell'islamico, ha proseguito: «Ma sarebbe più bello se uno gli tira di qua "tak tak" (imita il colpo di pistola); giuro, al posto del cuore hanno un pezzo di legno (...), creano dei processi di fantasia».