Pubblicato il 26/12/09 alle 18:58:19 GMT pubblicato da Armando_Manocchia
Approvata la legge finanziaria contro la FAMIGLIA che sancisce i DICO L’Amministrazione Statalista dell’Emilia Romagna governata e ri-governata dai nipoti di Stalin, con la sola astensione dei due Consiglieri catto-comunsiti, ha approvato la legge finanziaria.
Un vero e proprio colpo di grazia alla Famiglia, l’unica che con diritto può vantare la titolarità e definirsi tale, ed è quella sancita dalla nostra Costituzione, come società naturale fondata sul matrimonio, tra un uomo e una donna che generano la Vita (aggiungo io).
Per volontà della’Ayatollah Errani e dei suoi mullah, gay, lesbiche e conviventi omosessuali, d’ora in poi, avranno gli stessi diritti - per quanto concerne l’accesso ai servizi e ai contributi economici - fino ad ora garantiti solo alle Famiglie composte da un uomo e una donna uniti in matrimonio con figli.
Un atto inqualificabile, dettato in nome di un’ipocrita e falsa uguaglianza che discrimina di fatto la Famiglia e che produrrà gravissime conseguenze sociali. I nipoti di Stalin e figli dell’Euro, con questo atto vile, non hanno rispettato la Costituzione, quella Costituzione di cui non si avvalgono ma si servono solo come e quando più gli fa comodo. Non hanno tenuto conto dell’art.29 che definisce la Famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Per questo i comunistocratici si sono assunti una grave responsabilità nei confronti di tutta la nostra società.
Per difendere la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, per difendere la nostra civiltà e la nostra dignità, per difendere insomma, i nostri valori di cui la Famiglia è uno dei pilastri portanti, quella che può tutelare il fondamentale nucleo centrale della nostra società, per proteggere quell’ammortizzatore sociale che è la Famiglia, bisogna mandare a casa, meglio ancora a lavorare l’Ayatollah Errani ed i suoi mullah compagni di merende.
Perché questi ipocriti buonisti, retorici fancazzisti e demagogici pacifinti, invece di liberarsi da una visione idilliaca della cittadinanza, in cui pensano di risolvere il problema dell’integrazione abbreviando i tempi per l’ottenimento della cittadina, e in questo modo, edulcorando quelle norme poste alla base di una corretta e civile convivenza e quindi di una possibile inclusione ed una eventuale libera integrazione, non trovando più, abbastanza coglioni da condizionare e manipolare, vanno a raschiare il barile nel mondo dei transessuali, lesbiche, gay, trans gender e lesbiche ed extracomunitari (che i contatti di Sircana e Marrazzo servissero a questo?). Con l’obiettivo di minare le fondamenta delle nostre radici e dei valori, cercando di accattivarsi e garantirsi il voto degli ex non comunitari e degli extracomunitari.