Pubblicato il 14/01/10 alle 21:46:14 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Calcio, Egitto: in Nazionale solo musulmani osservanti. “Le capacità tecniche vengono dopo” Queste le parole di Hassan Shehata, commissario tecnico della Nazionale egiziana, riportate in data odierna da alcuni quotidiani in Egitto. Radicale, rigido e inflessibile.
Secondo quanto riferisce l’Apcom, l’allenatore egiziano ha deciso che da adesso in poi saranno convocati nella squadra dei Faraoni solo quei giocatori che sono musulmani osservanti. Dunque non sarà determinante possedere riconosciuti requisiti tecnici, ma alla base della chiamata in nazionale sarà decisiva la devozione professata.
L’introduzione di questa direttiva pone sempre più l’accento sulla questione religiosa e sui suoi possibili collegamenti con elementi non sacri, spesso la politica, in questo caso il calcio.
L’intrusione della religione nel campo dello sport è parte del graduale movimento verso il conservatorismo religioso avvenuto nell’ultimo decennio. I principali segnali di questo processo in atto sono individuabili nell’aumento di persone che pregano nelle moschee, nel costante utilizzo del velo per la maggior parte delle donne e nella diminuzione della tolleranza tra la maggioranza islamica e la minoranza cristiana all’interno dell’Egitto.
Nonostante le ripetute esultanze dei calciatori durante le partite con invocazioni e preghiere collettive, il tecnico Shehata ha voluto mandare un segnale più forte, sottolineando che “non convocherà giocatori non osservanti, anche se più bravi degli altri”.
Il ct Shehata, sulla panchina della Nazionale dal 2004, ha recentemente firmato il prolungamento del contratto con la Federazione egiziana e rimarrà fino al 2012. “Mi sforzerò di assicurarmi che chi indosserà la maglia della nazionale egiziana – ha tuonato il ct – abbia un comportamento corretto nella vita quotidiana e un buon rapporto con Dio“, requisito essenziale per avere la sua protezione durante tutti i match.
Il primo a pagare le conseguenze di questa nuova decisione è stato Mido, ex-giocatore della Roma, attualmente in prestito (dal Middlesbrough) alla squadra egiziana dello Zamalek, prima convocato e poi rispedito a casa a causa della sua scarsa devozione all’Islam.
Shehala è un fanatico religioso, rigidamente osservante dei precetti della religione islamica, tanto che quando siede in panchina durante le partite, invece di incitare i suoi giocatori, è costantemente impegnato a recitare preghiere. Per questo motivo, si rivolge spesso al cospetto del pubblico, invitandolo a pregare per la sua squadra. Al buon esito della partita e al risultato poi ci penserà Allah.