Le donne escluse dai dialoghi sul futuro dell’Afghanistan
Pubblicato il 02/02/10 alle 16:58:31 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
“Come la comunità globale ben sa, i diritti umani delle donne sono gravemente a rischio in Afganistan. E’ quindi ancora più grave che le voci e le prospettive delle donne siano assenti da questa conferenza" Si sono aperti ieri, 28 gennaio, i lavori della Conferenza di Londra sull’Afghanistan, ospitata dal governo britannico.
Le attiviste afgane hanno pubblicato un documento che contiene richieste specifiche su sicurezza, sviluppo e priorità politiche per il paese. Tali richieste sono, in effetti, l’unico contributo concreto, concertato con le donne afgane, alle decisioni che determineranno il futuro del paese e che saranno oggetto di discussione nella conferenza di Londra. Le donne afgane esprimono difatti preoccupazione per l’esclusione della prospettiva di genere dai dialoghi di Londra.
“Come la comunità globale ben sa, i diritti umani delle donne sono gravemente a rischio in Afganistan. E’ quindi ancora più grave che le voci e le prospettive delle donne siano assenti da questa conferenza in cui si discute il futuro del paese. La comunità internazionale dovrebbe sostenere le donne dell’Afganistan e amplificare le loro voci, non barattare i loro diritti in nome di una pace a breve termine e della stabilità”, ha dichiarato Wazma Frogh, esperta afgana di genere e sviluppo.
La partecipazione delle donne e l’inclusione della loro prospettiva nelle soluzioni per la sicurezza sono di particolare rilevanza, poiché proprio i diritti e le libertà delle donne sono stati oggetto di conflitto nel paese. “Oltre allo straordinario livello di violenza cui quotidianamente donne e ragazze sono soggette, c’è stata una recrudescenza di attacchi mortali ai danni di numerose attiviste dei diritti umani e di donne con cariche pubbliche. Per questo le donne che sono arrivate fino a Londra sono ancora più determinate a condividere le loro preoccupazioni e la comunità internazionale deve ascoltare ciò che hanno da dire”, ha detto Anne Marie Goetz, responsabile Pace e Sicurezza dell’UNIFEM, il Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne. La condizione delle donne afgane continua a essere una delle peggiori nel mondo, con l’87% di donne oggetto di violenza domestica.
Le donne sono inoltre sistematicamente escluse dai processi di pace, soluzione dei conflitti e ricostruzione. “Le donne afgane hanno tutto da guadagnare dalla pace e tutto da perdere da qualsiasi compromesso di riconciliazione che metta a repentaglio i loro diritti umani. Non ci può essere sicurezza nazionale senza sicurezza per le donne, non ci può essere pace, se la vita delle donne è all’insegna della violenza, se i bambini non possono andare a scuola, se non possiamo uscire di casa per paura di attacchi all’acido,” ha dichiarato Mary Akrami, direttora del Centro di sviluppo capacità delle donne afgane.