Pubblicato il 25/02/10 alle 23:38:02 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Gheddafi minaccia la guerra santa: "Ogni musulmano nel mondo che abbia a che fare con la Svizzera è un infedele, è contro l’Islam, contro il profeta Maometto, contro il Corano" Bengasi, 25 febbraio 2010 - Il colonnello libico Muammar Gheddafi ha invitato alla Jihad (la guerra santa, ndr) contro la Svizzera, da lui definita "miscredente" e "apostata", dopo l’approvazione del divieto di costruire minareti nel paese elvetico.
"La jihad deve essere proclamata contro l’infedele e apostata Svizzera, che distrugge le case di Allah", ha detto il colonnello intervenendo a Bengasi per la commemorazione della nascita del profeta Maometto. Secondo Gheddafi, "la jihad contro la Svizzera, contro il sionismo, contro l’aggressione straniera, non è terrorismo".
"Ogni musulmano nel mondo che abbia a che fare con la Svizzera è un infedele, è contro l’Islam, contro il profeta Maometto, contro il Corano", ha aggiunto il leader libico davanti ad una folla di migliaia di persone. Il 29 novembre scorso, il referendum proposto dalla destra populista che chiedeva lo stop alla costruzione di nuovi minareti in Svizzera ha ottenuto il 57,7% di sì, scatenando le proteste del mondo islamico.
Ma la tensione tra i due Paesi è alta già da diversi giorni. In particolare da quando Tripoli ha deciso di sospendere la concessione di visti ai cittadini dell’area Schengen in risposta alla ‘black list’ stilata dalla Svizzera con i nomi di 188 personalità libiche (tra cui lo stesso Gheddafi).
E proprio su questo punto la Svizzera resta sulla sua posizione. Il ministro della giustizia di Berna Eveline Widmer-Schlumpf, ha risposto al termine della riunione dei ministri dell’Interno Ue alle critiche rivolte anche oggi alla Svizzera dall’Italia, sottolineando che il suo Paese fa parte dello spazio Schengen e come qualsiasi altro paese membro "ha il diritto di applicare" queste norme.
Nella conferenza stampa finale il presidente di turno, il ministro dell’interno spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba, ha detto che il suo paese ha avuto in tutta la vicenda un ruolo di mediatore, insieme ad altri paesi. Rubalcaba ha citato Italia, Germania e Portogallo, indicando che nell’incontro di oggi non si è entrati nel merito della discussione sulla black list, decisa da Berna.