ROMA Nel suo “Rapporto sulla situazione sociale del paese 2007” il Censis fa un'attenta analisi anche della situazione degli immigrati in Italia.
I numeri Negli ultimi cinque anni, a fronte di una crescita media degli stranieri residenti in Italia dell'89,7% (da 1.594.373 del 2002 a 2.938.922 del 2006), quelli provenienti dall'Europa del'Est sono cresciuti del 134,2%. In aumento del 260,1% i romeni che sono passati dai 95.039 del 2002 ai 342.200 del 2006. Un dato che porta questa comunità a diventare terza in Italia per numero di residenti.
La scuola
Interessante l'analisi che riguarda il rapporto con la scuola. Gli studenti stranieri hanno difficoltà alle superiori.Se, infatti, la percentuale di studenti in ritardo nel proprio percorso di studio rispetto alla propria età è pari al 13,2%, tra gli allievi stranieri questo valore sale al 43,2% in media, ma aumenta progressivamente nei diversi cicli scolastici fino ad arrivare al 72,5% nelle scuole superiori. La mancanza di mediatori In soli cinque anni, la presenza di alunni non italiani nelle aule del Belpaese è più che raddoppiata: erano 239.808 nel 2002-2003 e nel 2006-2007 hanno superato le 500.000 unità. Di fronte a questa impennata di presenze, gli insegnanti indicano tra le esigenze soprattutto quella di poter contare su un maggiore supporto da parte di soggetti esterni alla scuola: esperti e mediatori culturali (83,5%) e istituzioni locali e nazionali (80%). Il 78,4% dei docenti, e soprattutto quelli della primaria, ritiene, inoltre, molto o abbastanza problematiche le difficoltà di comunicazione e comprensione della lingua italiana da parte dei piccoli immigrati.
Percezione di insicurezza Con l'aumento della popolazione straniera, rivela ancora il Censis, si e' consolidata in questi anni negli italiani la percezione del nesso fra insicurezza e immigrati. E' il 50% dei cittadini a fare propria questa idea, mentre la media europea dei 25 Paesi e' pari al 42% . Solo una minoranza di cittadini italiani (35%) ritiene che gli altri gruppi etnici arricchiscano la vita culturale del nostro Paese (54% e' il dato medio europeo). Alla diffusione di questa sfiducia nel diverso, contribuisce la percezione di vulnerabilita' socioeconomica: il 21% dei cittadini italiani dichiara di sentirsi fuori della societa', messo ai margini, dato che risulta molto piu' elevato della media europea, mentre il 36% ritiene di essere direttamente a rischio di cadere in poverta' nel corso della sua vita ed il 55% che chiunque e' a rischio nella propria vita a cadere nella poverta'.
La politica Infine il Censis rivela che nel paese esiste un rischio di eccessiva frammentazione delle competenze sull'immigrazione.
Secondo il Censis, dal momento che gran parte delle amministrazioni centrali si occupano di immigrazione e che il quadro gestionale appare piuttosto complesso, "potrebbero sorgere rischi di sovrapposizioni di competenze e di perdita di uniformità nell'approccio e nell'amministrazione del fenomeno".
Il rapporto riflette anche sulle prime crepe che si registrerebbero nell'integrazione sociale e afferma che nell'ultimo anno sono comparsi i primi segnali di insofferenza nei confronti degli stranieri, in particolare verso alcune comunità come quelle dei romeni e dei Rom. La stigmatizzazione dei cittadini romeni, secondo il Censis, è andata di pari passo con la forte crescita della loro presenza in Italia: dal 2001 al 2006 i romeni sono infatti aumentati del 260,1%.