Quando per i laici radicali la pedofilia era un orientamento sessuale
Pubblicato il 27/03/10 alle 13:08:35 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
"In ogni caso in uno Stato di diritto essere pedofili, proclamarsi tali o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato" Convegno promosso da Radio Radicale Roma, 27 ottobre 1998 Hotel Bologna (Senato della Repubblica) Via Santa Chiara 5 per i radicali la pedofilia é un orientamento sessuale, degno di ogni rispetto
(....)D'altra parte, cosa intendiamo parlando di pedofilia e, soprattutto, di violenza sessuale contro minori? Certo, esistono casi in cui è evidente una coercizione fisica o psicologica dei minori ad attività sessuali, cui essi non possono consentire in modo consapevole. Ma siamo certi, come osserva Gianni Vattimo (5), che gli adolescenti a cui in molti Paesi del mondo attribuiamo la capacità di rispondere in giudizio delle proprie azioni non abbiano invece pari consapevolezza e responsabilità nell'ambito sessuale?
In ogni caso in uno Stato di diritto essere pedofili, proclamarsi tali o anche sostenerne la legittimità non può essere considerato reato; la pedofilia, come qualsiasi altra preferenza sessuale, diventa reato nel momento in cui danneggia altre persone.
È invece certo che criminalizzare i pedofili in quanto tali - come "categoria" - non sulla base dei loro comportamenti ma della loro "condizione", non è ulteriormente tollerabile, e alimenta forme di psicosi sociale, e accessi di intolleranza che non costituiscono un argine alla violenza contro i minori, ma uno stimolo a una caccia agli "untori" letteralmente devastante sul piano civile o politico.
Questa tematica è stata affrontata da alcuni volti noti della politica italiana. Nichi Vendola (Rifondazione Comunista) , governatore della Puglia ha dichiarato:
"Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia ad esempio, cioé del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro, o con gli adulti - tema ancora più scabroso - e trattarne con chi la sessualità l'ha vista sempre in funzione della famiglia e dalla procreazione".
Daniele Capezzone, ex leader della Rosa nel Pugno, durante un intervista a Radio Vaticana rilasciata il 5 dicembre 2005 ha invece dichiarato che la pedofilia "al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, non può essere considerata un reato".