Pubblicato il 17/06/08 alle 00:24:39 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Antonio Meucci ad Antonio Di Pietro Roma, 16 giu (Velino) - Stimatissimo dottor Di Pietro. – Lei dunque pensa che senza un diluvio di intercettazioni telefoniche non sarebbe più possibile scoprire e perseguire tanti delinquenti.
È un’opinione molto interessante, della quale io, in quanto inventore del telefono, non posso che esserle grato. Da questo suo pensierino mi sembra infatti logico inferirne che la mia modesta persona non appartiene soltanto alla storia delle grandi scoperte tecniche e scientifiche dell’età moderna ma anche a quella della Giustizia.
Ella forse non ha ancora colto tutte le implicazioni della sua dichiarazione, ma mi rifiuto di credere che le sia sfuggita quella più interessante, ossia che è ragionevole dedurne che se io, circa un secolo e mezzo fa, non avessi inventato quel meraviglioso attrezzo, magistrati e poliziotti - nemmeno quelli dotati del fiuto di cui ella diede prova prima di gettare la toga alle ortiche - non potrebbero esercitare il loro mestiere.
Senza questa mia invenzione – insomma – niente imprese giudiziarie come quella che tre lustri fa le diede la gloria e il potere! Deve essere anche per questo che quel furbacchione di Alexander Graham Bell, l’inventore americano che riuscì a spacciare come sua la mia invenzione, quando tentai di ottenere giustizia, poté sfuggire a qualsiasi indagine sui nostri rispettivi meriti e diritti in rebus telephonicis.
Allora infatti il telefono, chiunque l’avesse inventato, era ancora uno strumento troppo poco conosciuto e utilizzato perché qualche investigatore geniale come lei potesse avvedersi che con esso era stata creata, né più né meno, la stessa moderna Giustizia Penale!