I° Maggio a favore del Federalismo fiscale!
Metà della spesa totale che finisce al Sud (Roma compresa) viene spalmata in opere pubbliche inutili, in servizi pubblici fasulli, in salari inutili, in pensioni di falsa invalidità, in lauti appannaggi per pubblici amministratori più o meno disutili, uno spreco e un assistenzialismo che produce consenso, voti e sponsorizzazioni alla casta stessa che le produce. Ancora più grave, è la diffusione e la conservazione di una mentalità imperante, tra il rassegnato e l’opportunista.

Bisogna avere il coraggio di dirci, si dire a noi stessi, che da 65 anni lo Stato italiano, con la scusa di perequare le regioni povere alle regioni ricche, elargisce le risorse del Nord, senza aver prodotto alcuna perequazione, ma ha prodotto un divario sempre più grande.

Fermo restando la mia convinzione che la casta politica di cui non riusciamo a liberarci, usa il Sud povero come pretesto per depredare il Nord, e nel fare ciò, una buona parte di quelle risorse viene dirottata  su conti esteri, e un’altra gran parte su grandi società off shore, che eludono il fisco e che non reinvestono in Italia.

 Aldilà delle valutazioni morali o antropologiche sui meridionali - chi scrive è orgogliosamente meridionale –  non è corretto però dire che il Nord viene depredato dal Sud parassita. Non è corretto in quanto ci sono regioni come l’Umbria, Liguria, Val d’Aosta e Roma (sappiamo che non è una Regione, ma ci costa di più) che si comportano peggio di quelle del Sud. Per contro, la Puglia, si comporta meglio di una Regione del Nord.

La Lega Nord, da anni dice basta a quest’assistenzialismo cercando da una parte, di esprimere la propria resistenza alla sua spoliazione - e anche per questo ottiene voti nelle Regioni del nord - e dall’altra proponendo l’unica riforma possibile, il Federalismo fiscale, per evitare la secessione, la separazione tra Nord e Sud,  senza per questo non prendersi gli insulti di xenofobi e razzisti.
 
L’Italia da sempre è divisa in due, e non l’ha certamente divisa la Lega Nord: il Nord un’area sviluppata, produttiva, efficiente ed in taluni comparti efficace, e il Sud invece, un’area sottosviluppata, sottoproduttiva e inefficiente.
Questa situazione è voluta, è determinata, da questa casta politica, di cui non riusciamo a liberarci e che da oltre 60 anni, produce consenso,  esercita il potere e persevera nel mantenere il Sud nella povertà e nell’inefficienza, nel bisogno, per avere sempre la giustificazione per prelevare al Nord, e trasferire risorse al Sud col pretesto di perequare o assistere il Sud.
 
Questo sistema politico - sperimentato ormai da oltre 60 anni -  è la scelta più semplice e redditizia, dove i politici per darne continuità, vengono selezionati, generazione dopo generazione, cambiando anche le maggioranze e facendo anche qualche riforma, ma nessuna che le cambi nella sostanza. Così il Paese Italia, rimane immobile, sempre più indietro rispetto agli altri e con il debito pubblico che continua a salire finché, tra qui e poco tempo, non arriveremo alla bancarotta.

L’unica soluzione possibile per mantenere ancora unito questo Paese è il Federalismo fiscale proposto dalla Lega Nord. Un federalismo fiscale che ponga innanzitutto fine allo spoglio delle regioni efficienti. Un Federalismo fiscale che consenta al Nord di trattenere e gestire in proprio circa 80-90 miliardi l’anno, e con i quali, potrebbe  abbattere la pressione fiscale e contributiva e investire in infrastrutture, ricerca, scuola, ambiente invece di continuare a farseli rubare e sprecare dalla fauna romana e da quei partiti satellite della mafia, che abitano in Parlamento.

Il Sud, anche se nel breve termine, perderebbe, 20-30 miliardi l’anno per la mancata distribuzione a pioggia da parte di Roma dei soldi del Nord che perderebbe lo stesso fra due o tre anni, quando il Nord, per effetto delle persistenti spoliazioni, finirà fuori mercato, e non sarà più competitivo.
Il Sud in compenso, avrebbe una serie di vantaggi a medio termine come il blocco al finanziamento della sua classe politica mafiosa e paramafiosa che in conseguenza di ciò  perderebbe potere; il Sud potrebbe ricevere cospicui fondi strutturali dall’Unione Europea, e se li usa bene, rilancerà la produzione interna e l’esportazione, nonché il turismo, e non potendo più scaricare sul Nord i costi della propria inefficienza e degli sprechi, sarebbe finalmente costretto a rimboccarsi le maniche e divenire una volta per tutte efficiente.
Parrà un paradosso, ma nessun’altra riforma può riuscire, solo il Federalismo fiscale può rendere efficiente l’Italia ed elevare il Sud.
 
La casta politica italiana, che non ha le capacità di gestire un sistema diverso da quello delle ruberie e degli sprechi, cercherà in tutti i modi di impedirla. Quello che è appena accaduto all’interno del Pdl ne è la prova provata. I finiani, se prendono ancora qualche voto, lo prendono raschiando nel barile del Sud, e questo spiega perché, insieme ad altri centristi molto demoniaci e poco cristiani cercheranno di impedirlo  e criminalizzeranno il solo parlarne.
 
Attenzione però questa è la volta buona, ora o mai più! E il Nord non è certo disposto a lasciarselo sfuggire, vi saranno conati di liberazione, nel prossimo autunno-inverno. Riteniamo, che le difficoltà economiche e politiche, appena subentrate e che purtroppo ci accompagneranno per i prossimi 10/15 anni, sboccheranno su dei rigetti violenti, di cui certamente gli stranieri, le minoranze, le fasce più deboli  ne saranno l’oggetto; i fenomeni demografici, il riflusso dell’assimilazione, la precarietà, il problema non più di arrivare alla fine del mese, bensì di fare la spesa giorno per giorno, condurranno a degli squilibri socio-culturali crescenti, i quali purtroppo, non potranno che condurre all’esplosione e alla rivolta civile. Questa terribile constatazione, che vi piaccia o no, è una di quelle con cui dobbiamo fare i conti.
 
Al Nord, la situazione è già allarmante, è in corso una vera e propria moria di piccole e medie imprese. Alla fine di questo mese di Maggio, queste imprese, dovranno rinegoziare le loro linee di credito con le banche, dove i conti del 2009 che presenteranno non sono in rosso, ma fucsia. I loro portafogli d’ordinazioni per il 2010 hanno subito una flessione del 20/25% e le banche stesse, a loro volta, hanno difficoltà di bilancio.
 
Per il prossimo autunno aspettiamoci una marea di licenziamenti, chiusure di attività, fallimenti di aziende. Il Nord, sentirà in modo ancora più stringente, che il Sud e Roma, sono una palla al piede. A quel punto, un forte movimento di protesta e di ribellione,  porterà a delle situazioni a cui preferisco non pensare. Fermo restando che per il bene d tutti solo la separazione assicurerebbe al Nord, e consentirebbe al Sud, di vivere in Europa anziché in Africa nei decenni a venire, scongiuriamo questa soluzione con l’unica riforma possibile, il Federalismo Fiscale.

Armando Manocchia