Pubblicato il 24/05/10 alle 01:06:56 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
La riconciliazione che il presidente afghano vorrebbe negoziare con i Talebani andrà a spese dei diritti delle donne – scrive l’attivista Anber Raz Il presidente afghano Hamid Kazai organizzerà per la fine di questo mese una “jirga” (assemblea) di pace. Il suo intento, ha detto in una conferenza stampa, sarà quello di “ottenere indicazioni dal popolo afghano su come procedere verso la reintegrazione e la riconciliazione, laddove una riconciliazione sia possibile”, con i Talebani.
La decisione di reintegrare i Talebani, offrendo ai cosiddetti “moderati” posizioni di governo e denaro, era stata presa all’inizio di quest’anno da Karzai con il sostegno della comunità internazionale ad una conferenza tenutasi a Londra.
Grandi assenti, deliberatamente escluse dalla conferenza di Londra, erano state le donne afghane.
Malgrado il rifiuto del governo afghano di includerle nella delegazione, un buon numero di esse era riuscito a raggiungere Londra autonomamente per cercare di far sentire la propria voce. Dopo molte pressioni, una di loro era riuscita a parlare per un paio di minuti alla conferenza. Il messaggio di quella donna è stato forte e chiaro: esse non sono disposte a vedere sacrificati i propri diritti, e non appoggiano la decisione di concedere posizioni di potere ai Talebani. I Talebani hanno vari obiettivi, ma una cosa è rimasta costante: la loro opposizione ai diritti e all’uguaglianza delle donne.
Karzai ha detto che qualsiasi talebano introdotto nel sistema dovrà attenersi alla costituzione – una costituzione che garantisce l’uguaglianza fra uomo e donna.
Ma quando Karzai aveva incontrato un importante gruppo militante afghano lo scorso marzo, come parte del processo di reintegrazione, una della maggiori richieste era stata quella di redigere una nuova costituzione – non si possono biasimare quindi le donne afghane che temono il peggio. [...]