La sinistra sale sulle barricate: vietato indagare sul 'Corriere'
Pubblicato il 29/05/10 alle 13:24:08 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
La semplice proposta ha scatenato la reazione durissima del Partito democratico che chiede di dire «no» alla richiesta, accusando la maggioranza di voler intimidire la magistratura e soprattutto di voler condizionare il Corriere della Sera Roma - «Non mi aspettavo una reazione così scomposta da parte dell’opposizione che ha addirittura parlato di attentato alla libertà di stampa, un’assurdità». Deborah Bergamini, deputata del Pdl, commenta così la movimentata seduta di ieri in commissione Cultura. È sua la richiesta di istituire una commissione d’inchiesta ad hoc sul caso Rizzoli, la vendita del Corriere della Sera e il relativo scandalo che vide protagonista Angelo Rizzoli negli anni che vanno dal 1981 al 1984.
Ieri la proposta di legge è stata presentata dal suo relatore, Giorgio Lainati, ed è quindi stata «incardinata» dal presidente della commissione, Valentina Aprea. Di concreto non è ancora stato deciso nulla ma la semplice proposta ha scatenato la reazione durissima del Partito democratico che chiede di dire «no» alla richiesta, accusando la maggioranza di voler intimidire la magistratura e soprattutto di voler condizionare il Corriere della Sera.
Reazione sproporzionata ed inaspettata per la Bergamini che spiega pure perché ha deciso di proporre ora una commissione su vicende che risalgono a trent’anni fa. «Negli ultimi mesi sono emersi elementi di novità come l’assoluzione di Angelo Rizzoli da parte della Cassazione e si è riaperto il dibattito su quanto accadde in quegli anni - spiega la Bergamini -. Mi sembra importante stabilire con il contributo di tutti la realtà politica, non giudiziaria, di quegli eventi che hanno determinato alcuni equilibri fondanti l’attuale sistema italiano».
Franco Levi del Pd definisce l’iniziativa grave e inquietante perché «esplicitamente diretta a riscrivere con un giudizio di parte la vicenda» sostenendo pure che se la commissione avesse il via libera «il Parlamento si troverebbe nella condizione di interferire con l’attività della magistratura». Levi poi ricorda che se si ripercorrono quelle vicende si aprirà inevitabilmente il vaso di Pandora della P2 di Licio Gelli che fu uno dei protagonisti di quello scandalo. «Hanno davvero interesse, questa maggioranza, questo governo, a riportare all’attenzione della pubblica opinione la livida stagione vissuta dall’Italia nel segno della loggia P2?», si chiede Levi.
La Bergamini replica definendo «minatori» i toni usati dal Pd e ribadendo che il Pdl non ha «tesi preconcette o verità preconfezionate da dimostrare» ma vuole soltanto fare chiarezza su una vicenda cruciale che interessa sicuramente tutti i cittadini. Per la Bergamini infine sarebbe prematuro fare ipotesi sui tempi. Nessun dubbio invece su chi potrebbe essere ascoltato per primo dalla commissione una volta istituita: il protagonista Angelo Rizzoli.
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E invece no
Scritto il 29/05/10 alle 14:11:47 GMT pubblicato da Anonimo
Si deve finalmente indagare su quella gran porcata che fu la vendita del corriere. E non dimentichiamo che il padre di Rizzoli morì di crepacuore e la sorella si suicidò per la disperazione e la paura di finire in carcere. Facciamo giustizia anche alle vittime della sinistra invece d'intitolare le aule del senato ai teppisti come carlo giuliani. E' ora che la zarina giulia maria crespi cominci a dare spiegazioni... e temo che dovrà darne molte.
vorrei tanto che s'indagasse
Scritto il 29/05/10 alle 14:49:27 GMT pubblicato da Pino
Ci sono troppe domande a cui rispondere. Ricordo benissimo quando la crespi non volle vendere a cefis, non s'è mai capito perché. E poi guarda caso pasolini venne ucciso, se non vado errato, proprio mentre stava indagando su cefis. Dopo il famoso articolo "io so tutti i nomi" la padrona del corriere fu presa da un attaco isterico. perché'? che aveva da temere? Fu preso a calci anche montanelli. Furono presi a pedate nel corriere tutti quelli che erano contro la sovversione e la violenza mentre la crespi faceva le riunioni in villa con Mario Capanna, ma che bella compagnia, i radical-chic del ca... Indaghiamo, indaghiamo, che sarebbe ora.
QUELLO CHE HANNO FATTO A RIZZOLI E' UN'INFAMITA'
Scritto il 29/05/10 alle 15:10:46 GMT pubblicato da Anonimo
Ma perché quando gl'indagati sono comunisti finisce SEMPRE TUTTO in una bolla di sapone? Possimo saperlo?
VENDITA DEL 'CORRIERE' IL GIUDICE INTERROGA GIULIA MARIA CRESPI
"La signora è sospettata di aver occultato oltre confine undici milioni di dollari, parte della somma che i Rizzoli le versarono nel 1974 in cambio della sua quota del "Corriere". Vi risulta che si sia indagato in modo serio?? No, hanno fatto 20 anni di processo a Rizzoli mentre la banda comunista l'ha scampata. E' giustizia questa? E' giustizia?
ecco che cosa ha detto Rizzoli
Scritto il 29/05/10 alle 15:18:24 GMT pubblicato da antisinistro
...per completare il commento precedente
Perché Giulia Maria Crespi, detta la zarina, pochi giorni dopo aver ordinato a Ottone di licenziare Indro Montanelli, che detestava, decise di vendervi il 33% del Corriere?
«Le avevano scoperto un tumore al seno ed era spaventata per il futuro dei figli. Inoltre mio padre le fece un’offerta irresistibile, giacché prevedeva che una notevole parte dei 27 miliardi di lire le venisse versata all’estero».
Sta dicendomi che la signora non pagò le tasse?
«Non ricordo se fosse già in vigore la legge Formica. Sta di fatto che una larga quota esentasse gliela depositammo in Svizzera».
Scritto il 29/05/10 alle 15:54:54 GMT pubblicato da Anonimo
Secondo me, ma è solo una mia idea, gli vendettero una scatola vuota e sfasciata, questo era il corriere. Ma quale tumore al seno? La crespi lo vendette perché sennò finiva nei guai e invece nei guai ci finì l'inconsapevole Rizzoli, che comprò al buio. Ma Rizzoli controllò i conti del corriere? Mah, direi di no. Anche questo è interessante