IL CAPPIO EUROPEO SI STRINGE ATTORNO AL NOSTRO COLLO
Pubblicato il 18/06/10 alle 02:46:41 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Addio ai vecchi Cct, arrivano i Ccteu Addio al tradizionale Cct. Presto arriverà il Ccteu: una nuova classe di titoli nominali a tasso variabile con cedole semestrali indicizzate all'Euribor a 6 mesi, che andranno a sostituire, gradualmente, i Cct in circolazione.
La struttura del nuovo strumento, il Certificato di credito del tesoro indicizzato all'Euribor, sarà simile a quella dei comuni "floater" emessi da altri emittenti dell'area euro (siano essi sovrani o istituzionali) e prevede cedole semestrali calcolate in basso al tasso Euribor a 6 mesi.
L'indicizzazione della cedola all'Euribor, spiegano da Via XX Settembre, è stata scelta con l'obiettivo di allargare la base deli investitori in strumenti floater emessi dal Tesoro e rafforzare i livelli di efficienza e liquidità del mercato secondario di tali strumenti. Negli ultimi anni, gli attuali Cct, le cui cedole sono legate all'andamento del rendimento in asta del Bot a 6 mesi, hanno mostrato, in alcuni casi, performance sub-ottimali sul mercato secondario, con livelli di volatilità di prezzo inconsueti per la natura dello strumento, riconducibili, proseguono dall'Economia, al profilo prevalentemente domestico del mercato dei Cct, a differenza di altri titoli di Stato.
Il Ccteu sarà emesso, di norma, con una scadenza di 7 anni, ma il Tesoro si riserva di proporre altre durate in base alle preferenze espresse dal mercato. In una prima fase, il nuovo titolo verrà offerto tramite sindacati di collocamento, con l'obiettivo di giungere a un regime di emissioni regolari nelle aste di fine mese.
Fin dalle prime operazioni di emissione e per quote limitate rispetto ai volumi delle singole operazioni, il Tesoro darà agli investitori che detengono i vecchi Cct in portafoglio la possibilità di concambiarli con i Ccteu. In seguito, tali investitori avranno ulteriori occasioni per scambiare vecchi contro nuovi titoli mediante regolari operazioni di concambio ordinarie (riservate agli specialisti in titoli di Stato) condotte con una frequenza coerente con le esigenze espresse dal mercato. Le operazioni di concambio, assicurano dall'Economia, non arriveranno, comunque, a ridurre il flottante dei Cct in circolazione a livelli che ne pregiudichino la liquidità sul mercato secondario o l'operatività dei market maker. L'impegno a sostenere il comparto sarà, cioè, mantenuto fino alla scadenza finale dei vecchi titoli, essenzialmente a tutela degli investitori che li detengono in portafoglio.