Picchiarono i poliziotti: assolti 'Non è reato se la causa è giusta'
Pubblicato il 18/06/10 alle 11:29:44 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
3 militanti della sinistra antagonista assolti dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni, nonostante il processo abbia dimostrato che in effetti le botte vi furono e le lesioni anche MilanoLa licenza di resistere ai poliziotti, di fare a botte con loro e di spedirli all’ospedale viene riconosciuta con una sentenza decisamente innovativa del tribunale di Milano: tre militanti della sinistra antagonista vengono assolti dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e di lesioni, nonostante il processo abbia dimostrato che in effetti le botte vi furono e le lesioni anche.
Ma per il giudice Lorella Trovato, della quinta sezione penale, il comportamento dei giovani estremisti è pienamente giustificato e giustificabile. Perché i poliziotti avevano cercato di portarli in questura senza motivo, e i tre non avevano altro modo di evitare l’ingiustizia se non ribellandosi. E quindi vanno assolti con formula piena: giusta causa.
Tutto accade il 9 ottobre 2007 in largo Crocetta, nel centro di Milano. La Volante intercetta tre ragazzi, uno dei quali ha appena partecipato a una rissa all’Università statale con militanti dell’ultradestra. Dalla centrale, gli agenti ricevono l’ordine di portarlo in questura. Il giovane rifiuta. Gli amici lo spalleggiano. I poliziotti insistono.
Quel che accade in seguito è così raccontato dal capo di imputazione: «In concorso tra loro, al fine di opporsi agli agenti della Volante, usavano violenza nei loro confronti, e in particolare sferravano un calcio e un colpo all’altezza della spalla nei confronti del vice sovrintendente L. facendolo cadere a terra, e ingaggiavano una violenta colluttazione con l’agente O., l’ispettore S., gli agenti F., A. e C, al termine delle quale venivano tutti immobilizzati e condotti in questura».
Conseguenze: dodici giorni di prognosi per l’ispettore, che riporta oltre a una serie di traumi anche la distorsione della rachide cervicale, dieci giorni di prognosi per tre dei suoi colleghi, otto per il quinto. Assistiti dall’avvocato Mirko Mazzali, legale di fiducia dell’ultrasinistra milanese e del «Social Forum» di Genova, i tre vengono portati a processo. Uno viene condannato per la rissa con i neofascisti alla Statale. Ma tutti e tre vengono assolti dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale con una motivazione che merita di essere riportata con una certa ampiezza. [...]