Giovanardi plaude a Zaia professori drogati vanno retrocessi a bidelli
Pubblicato il 17/08/10 alle 12:38:49 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Luca Zaia ha proposto di rendere obbligatorio per tutti gli insegnanti della scuola pubblica il cosiddetto esame del capello (il test tricologico antidroga) Venezia (13 agosto 2010) – «Gli insegnanti positivi al test antidroga? Tutti a fare i bidelli o gli amministrativi ». Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, non solo plaude all’idea del governatore veneto Luca Zaia che ha proposto di rendere obbligatorio per tutti gli insegnanti della scuola pubblica il cosiddetto esame del capello (il test tricologico antidroga), con l’esplicito intento di passare un messaggio forte contro l’uso degli stupefacenti, ma pensa anche alle sanzioni.
«Zaia ha ragione, chi si trova a contatto con i ragazzi ha una responsabilità fondamentale— dice Carlo Giovanardi — non si tratta soltanto del messaggio etico sbagliato che verrebbe trasmesso, ma definirei il comportamento di un insegnante tossicodipendente come un vero e proprio pericolo sociale. Potrebbe far più danni di quelli, facili da immaginare, di un autista di autobus sotto effetto di sostanze, solo che per quel tipo di lavori il controllo esiste già».
La sanzione per i professori “drogati”? Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio va giù duro: «Per chi risultasse positivo dovrebbe intervenire immediatamente uno spostamento di mansione. I professori positivi al test potrebbero fare i bidelli o gli amministrativi ad esempio». E ancora: «La sanzione vale per tutti, certamente. Test obbligatorio anche in Parlamento. E i positivi tutti fuori anche lì».
A dir poco perplessa invece la reazione dei sindacati della scuola e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale veneto Carmela Palumbo: «Vogliamo fare il test a tutti quelli che stanno a stretto contatto coi ragazzi? Cominciamo dai gestori dei locali e delle discoteche allora ». Aggiunge la Palumbo: «Su 60 mila docenti in Veneto, in un anno riceviamo quattro cinque segnalazioni al massimo (che comprendono però oltre alle tossicodipendenze anche gli abusi e le molestie). Se fossi il governatore, insomma, dormirei proprio sonni tranquilli». Ancora più duro il commento di Salvatore Mazza, segretario regionale della Cgil scuola: «Perchè Zaia dice cose di questo tipo, boutade pubblicitarie, anziché preoccuparsi dei motivi che avvicinano i ragazzi alla droga? La tossicodipendenza si combatte finanziando la prevenzione e aiutando gli insegnanti (che già lo fanno ampiamente) a cogliere i segnali di disagio nei nostri ragazzi. Non con le provocazioni e le battute spettacolari».