Pubblicato il 14/10/10 alle 11:39:43 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Scherziamo: martirio per martirio, probabilmente Santoro avrebbe preferito il licenziamento in tronco Delirio di onnipotenza. Non saprei definire altrimenti l’atteggiamento di Santoro in reazione al provvedimento di sospensione col quale è stato punito per il suo “Vaffa” in diretta contro i vertici della Rai, i suoi datori di lavoro. Ha parlato di “attentato”, il buon Michele: lo stanno censurando. Di nuovo. Ce l’hanno sempre con lui! Ma gliela farà vedere: in tutte le sedi a cui potrà appellarsi gliene canterà quattro, magari otto, a quel cattivone di Masi! Come si permette di tenerlo 10 giorni lontano dai suoi uffici, nascosto al suo pubblico? Si prendesse il “vaffa” di prima e facesse il bis con quello che sicuramente gli sta dedicando ora. Come dargli torto: il provvedimento studiato “ad personam” per toglierlo dal video è di una “gravità inaudita”. In effetti: non si capisce perchè sia stato sospeso per soli 10 giorni.C C’è chi per un commento su FaceBook contro il proprio datore di lavoro, il posto se l’è giocato del tutto e di netto. Scherziamo: martirio per martirio, probabilmente Santoro avrebbe preferito il licenziamento in tronco. In primis perchè c’avrebbe potuto marciare sopra a più non posso. E poi perchè tanto un giudice qualsiasi l’avrebbe rimesso dov’era, con tante scuse, tappeti rossi e un po’ di soldini per rimettere a posto le cose… Ma che volete farci: questo è ciò che il regime passa. E nonostante Santoro si lamenti un giorno si e l’altro pure di censure e trabocchetti, sono due anni che il giovedì sera non c’è alternativa. Il suo AnnoZero è là che impera nel palinsesto di Rai2 e da quel pulpito si permette lussi che ad altri non sarebbero concessi. Perfino di mandare a quel paese il suo direttore generale e pretendere non vi siano conseguenze. Onnipotenza, come dicevo all’inizio. Alla fine, questo regime gli ha dato alla testa: gli ha fatto credere di essere intoccabile e irresponsabile di qualunque cosa faccia o dica davanti a una telecamera. E’ l’arma con cui è stato abituato a minacciare e tenere in ostaggio la Rai: se mi tocchi io piango, scalcio e faccio il martire della libertà di stampa e mi porto in piazza una pletora di peones pronti a tutto pur di osannarmi e demolire l’immagine dell’azienda fin tanto che l’azienda non mi faccia fare tutto quel che voglio. Una cosa del genere, ormai il copione è affermatissimo. Un consiglio al direttore Masi: lo cacci, questo cialtrone. Martire per martire, almeno avrà uno strapagato in meno da stipendiare… Per chiosare, le straripanti dichiarazioni di Di Pietro:
Chiediamo le immediate dimissioni di Masi. È la conferma che l’ordine impartito da Palazzo Chigi sulle epurazioni delle voci libere e sulla censura nei confronti delle opposizioni definite scomode è arrivato a destinazione./quote] No comment…
UPDATE: Dall’opposizione, Bocchino: [quote]diamo 30 giorni di sospensione anche a Minzolini…