Pubblicato il 16/10/10 alle 13:16:18 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Se ancora qualcuno aveva bisogno di essere convinto che l’Unione Europea non esiste, allora il caso ungherese del fango tossico è un esempio eloquente Nel Paese magiaro vi è stata un’inondazione di materiale tossico fuoriuscito da un impianto di lavorazione dell’alluminio, che ha causato 4 morti, molti feriti, ed ora si teme che l’inquinamento possa arrivare al grande fiume Danubio, tanto per rendere il disastro continentale. Per ottenere l’alluminio dalla bauxite (la materia prima) si devono utilizzare procedure e materiali altamente tossici. Nella vecchia Unione Europea bisogna disporre di impianti all’avanguardia e prendere le precauzioni del caso (almeno speriamo che ciò accada…); nei Paesi UE dell’Est, in quelli emergenti che si sono aggiunti per arrivare a 27 Nazioni UE, non ci sono prescrizioni particolari, e quindi si inquina di più e l’ambiente non è certo un argomento. Ed ecco che ogni tanto succede l’inghippo. Secondo la legge svizzera, da oltre 20 anni è vietato creare enormi bacini contenenti rifiuti tossici così come in Ungheria, dove è bastato che la diga si rompesse e si sono riversati milioni di metri cubi di marea rossa tossica sui villaggi circostanti, liquido corrosivo contente metalli pesanti, con danni che verranno sanati forse in 5 anni. Migliaia di persone costrette a fuggire dalle proprie abitazioni.
Capito?: nell’UE dell’Est sono indietro di 20 anni nella sicurezza degli impianti per la produzione di alluminio. Un bell’esempio di cattivo funzionamento delle norme UE. Una risposta a chi riteneva l’UE allargata come cosa buona, asserendo che nei nuovi Paesi dell’Est le cose funzionassero bene e secondo le norme UE.
Col cavolo! I Paesi ex-comunisti sono in ritardo di decenni e decenni ci vorranno ancora per portare queste Nazioni a livelli di stabilità accettabili.