Pubblicato il 18/10/10 alle 21:05:34 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
«Monsignor Padovese ucciso in Turchia dall'Islam radicale e non da un folle» CITTA' DEL VATICANO (18 ottobre) - Quello che in Vaticano non hanno ancora avuto il coraggio di dire esplicitamente, forse per paura di ritorsioni o per non creare incidenti diplomatici con la Turchia, è risuonato chiaramente al Sinodo sul Medio Oriente: l'omicidio di monsignor Luigi Padovese - il prete sgozzato due mesi fa a Smirne - è stato un atto premeditato, ascrivibile al crescente fanatismo islamico. Esattamente come avvenne per padre Santoro, l'altro prete italiano sgozzato (anche lui) al grido di Allah-o-akbar quattro anni fa a Trebisonda.
A rompere il silenzio su questo caso davanti a Benedetto XVI e senza troppi peli sulla lingua, abbandonando il fair play curiale, è stato monsignor Ruggero Franceschini, vicario apostolico di Smirne e attuale presidente della Conferenza Episcopale Turca. Al Papa ha chiesto di fare presto a nominare un nuovo vescovo che possa raccogliere il testimone di Padovese, «perché la situazione pastorale e amministrativa del vicariato dell'Anatolia è grave per le divisioni all'interno della comunità cristiana, già fragile di per sé», per le difficoltà economiche del Vicariato e per «la gravissima scarsità di personale missionario».
Il brutale assassinio di monsignor Padovese viene descritto da monsignor Franceschini in questo modo: è stato ucciso «dagli stessi poteri occulti che il povero Luigi aveva, pochi mesi prima, indicato come responsabili dell'assassinio di don Andrea Santoro, del giornalista armeno Dink e dei quattro protestanti di Malatya; cioé un'oscura trama di complicità tra ultranazionalisti e fanatici religiosi, esperti in strategia della tensione».
Probabilmente una accusa che ha scatenato l'ira dei fanatici e che ha armato la mano dell'assassino che lo ha sgozzato secondo il solito rituale islamico. Altro che squilibrato come le autorità turche hanno continuato a ripetere senza sosta. [...]