Benedetto XVI nel messaggio per la 97esima Giornata del migrante
Pubblicato il 26/10/10 alle 12:38:11 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Immigrati, il Papa: "Hanno gli stessi diritti delle popolazioni che li accolgono" ''Tutti fanno parte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li accolgono, e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra"
Roma, 26 ott. (Adnkronos/Ign) - Esiste un diritto a emigrare che va oltre gli egoismi nazionalisti. E' quanto afferma il Papa nel messaggio per la 97esima Giornata del migrante e del rifugiato che si celebra il 16 gennaio 2011 e il cui testo è stato pubblicato oggi. Benedetto XVI fa riferimento fra l'altro all'insegnamento di Wojtyla: ''Il venerabile Giovanni Paolo II, in occasione di questa stessa Giornata celebrata nel 2001 - si legge nel testo del messaggio - sottolineò che 'il bene comune universale abbraccia l'intera famiglia dei popoli, al di sopra di ogni egoismo nazionalista. E' in questo contesto che va considerato il diritto ad emigrare. La Chiesa lo riconosce ad ogni uomo, nel duplice aspetto di possibilita' di uscire dal proprio Paese e possibilità di entrare in un altro alla ricerca di migliori condizioni di vita'''.
''Tutti - afferma il Pontefice - fanno parte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li accolgono, e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione e' universale, come insegna la dottrina sociale della Chiesa.
Qui trovano fondamento la solidarietà e la condivisione''. E poco prima nel testo si rileva che tutti percorriamo lo stesso cammino: ''La strada è la stessa, quella della vita - afferma Ratzinger - ma le situazioni che attraversiamo in questo percorso sono diverse: molti devono affrontare la difficile esperienza della migrazione, nelle sue diverse espressioni: interne o internazionali, permanenti o stagionali, economiche o politiche, volontarie o forzate''. ''In vari casi - prosegue il testo - la partenza dal proprio Paese e' spinta da diverse forme di persecuzione, cosi' che la fuga diventa necessaria. Il fenomeno stesso della globalizzazione, poi, caratteristico della nostra epoca, non e' solo un processo socio-economico, ma comporta anche "un'umanita' che diviene sempre piu' interconnessa", superando confini geografici e culturali. A questo proposito, la Chiesa non cessa di ricordare che il senso profondo di questo processo epocale e il suo criterio''.