Pubblicato il 26/10/10 alle 12:53:28 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Il clandestino ha figli? No espulsione (ma ora le ggi le fanno i giudici?) E ora neppure l’irregolare che commette un reato o viene beccato senza documenti si può rispedire nella sua terra di origine con il foglio di via. Basta che all’anagrafe risulti essere genitore e abbia un minore da accudire e il gioco è fatto. Le Sezioni Unite della Cassazione ieri hanno emesso una sentenza (la numero 21799) che non farà certo piacere al ministro dell’Interno, Roberto Maroni e agli uomini che ogni giorno lottano per allontanare i clandestini dal nostro paese.
I giudici ovviamente sostengono che la politica non c’entra e che prevale il benessere dei figli degli irregolari al di là di ogni pregiudizio e ogni valutazione. Ai figli, dicono i giudici, va evitato «il trauma del distacco dai genitori e quello dello sradicamento dal nostro Paese dove stanno vivendo». In pratica, non potendo tenere i bambini da soli in Italia e rispedire i genitori a casa, meglio tenerli uniti, ovviamente qui.
Il caso pratico da cui sono partiti per arrivare a definire un principio che ogni giudice del paese dovrà ormai applicare, è tutt’altro che eccezionale. È la storia di Pauline, una madre africana condannata per sfruttamento della prostituzione e raggiunta da foglio di via. Pauline, però, non ci pensa nemmeno lontanamente a tornarsene in Africa. E sostiene che il rimpatrio danneggerebbe i suoi tre bambini peraltro già affidati, part-time, a una famiglia umbra fin dal 2003. La causa finisce in Cassazione che, clamorosamente, dà ragione alla madre naturale dei tre bambini. [...]