Caso Ruby, il Csm smonta il teorema del pm Fiorillo
Pubblicato il 15/12/10 alle 12:46:27 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Sonora sconfitta: il pm dei minori Anna Maria Fiorillo aveva accusato in una lettera il Viminale di aver mentito sulla vicenda della ragazza marocchina. Ma Palazzo dei Marescialli non dà credito alla denuncia Roma - Il Csm respinge al mittente l’esposto della pm dei minori Anna Maria Fiorillo sul «caso Ruby». Se il magistrato milanese, che si occupò della giovane marocchina portata in Questura a maggio scorso, sperava in una pratica a sua tutela viene delusa: la lettera inviata il 10 novembre a Palazzo de’ Marescialli si avvia ad essere semplicemente archiviata, senza neppure un’istruttoria.
La prima commissione del Csm ha esaminato ieri il documento in cui la Fiorillo denuncia discrepanze tra la sua ricostruzione della vicenda e quella riferita in Parlamento dal ministro dell’Interno, il 9 ottobre. In particolare, la pm sostiene, a differenza di Roberto Maroni, di non aver autorizzato l’affidamento di Ruby alla consigliera regionale lombarda Nicole Minetti, dopo l’intervento del premier Silvio Berlusconi.
«Mi affido alla loro decisione - commenta la Fiorillo, loquace come al solito - quello che dovevo fare l’ho fatto e quello che ho ritenuto di dire l’ho detto. Avevo avanzato delle richieste, ma se non si vuole dare una risposta e non si vuole aprire un procedimento, io non ci posso fare nulla». È amareggiata e un po’ polemica la pm, anche se conferma il suo rispetto per l’ordine giudiziario e si dice sicura che al Csm stiano valutando la sua richiesta «non solo con profondità, ma anche nel modo più conforme ai valori di correttezza e legalità».
Ma non è chiaro, spiegano a Palazzo dei Marescialli, quale provvedimento si aspettava la Fiorillo. Perché non chiedeva esplicitamente una pratica a sua tutela e, d’altronde, non c’era stato tra lei e il ministro alcun contrasto diretto, ma solo una diversa versione dei fatti. Lo scontro, semmai, è avvenuto dopo l’esposto, con accuse di aver mentito del pm al ministro e il successivo annuncio di querela per diffamazione da parte di Maroni. Proprio sulle pratiche a tutela, poi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è anche al vertice del Csm, aveva espresso il primo dicembre in una lettera perplessità, raccomandando di fissare nuove regole e di osservare più riserbo su questioni facilmente strumentalizzabili. [...]