Pubblicato il 05/01/11 alle 12:30:34 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
«Alla fine del suo mandato, Chiamparino lascia alla città una bomba ad orologeria pronta ad esplodere» Una manifestazione che ha fatto rumore, scuotendo il freddo e sonnolento pomeriggio torinese. I cristiani copti di Torino, trecento persone secondo gli organizzatori, hanno sfilato ieri in corteo per le strade del centro, dalla chiesa dell'Immacolata Concezione di via San Donato fino a piazza Castello. Obiettivo: esprimere solidarietà alla comunità religiosa di Alessandria d'Egitto, vittima nella notte di Capodanno di un attentato ad opera dei fondamentalisti islamici che ha causato ventitrè vittime. Non solo. Negli slogan urlati dai manifestanti lungo tutto il tragitto c'è anche rabbia e denuncia: «Basta sangue», «Ieri in Egitto, domani in Europa», «Noi non siamo carne da macello».
Inevitabile il riferimento alla futura moschea di Torino, con la bordata al sindaco: «Alla fine del suo mandato, Chiamparino lascia alla città una bomba ad orologeria pronta ad esplodere». Parole di Magdi Cristiano Allam, scandite in piazza Castello, attorniato dagli uomini della scorta. L'europarlamentare e fondatore del movimento «Io amo l'Italia» ha usato parole di fuoco contro la paventata islamizzazione delle società occidentali: «Il Corano incita alla violenza e all'odio contro cristiani. Non siamo di fronte a schegge impazzite o isolati seguaci di Bin Laden, ma a un disegno organico per cacciare i cristiani dalle loro terre».
Gli attentati contro i copti d'Egitto, secondo Allam, musulmano per 56 anni e convertitosi al cristianesimo nel 2008, «sono in continuità con la persecuzione dei cristiani nel mediterraneo meridionale: dal dopoguerra ad oggi, dieci milioni di fedeli sono scappati da situazioni di discriminazione». Sulla moschea ribadisce: «È un luogo difficilmente controllabile nel quale spesso si fomenta l'odio: si faccia un referendum per vedere se i torinesi la vogliono».