Pubblicato il 12/01/11 alle 09:22:13 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
L'autore sarebbe un poliziotto musulmano anche se le ricostruzioni risultano ancora incomplete e c'è incertezza sul movente La notizia è arrivata in un giorno in cui si è aperta una crisi diplomatica tra Egitto e Santa Sede: il Cairo, infatti, ha richiamato la sua ambasciatrice presso il Vaticano per consultazioni. Il governo egiziano si è preoccupato di mettersi in contatto col Vaticano dopo le dichiarazioni seguite all'attentato di Alessandria e il ministro degli Esteri, Ahmed Abul Gheit, ha inviato una lettera al suo omologo vaticano nella quale «ha smentito parecchi punti tra le dichiarazioni del Vaticano». Abul Gheit ha respinto tutti i tentativi di fare propaganda su quella che viene chiamata la protezione dei cristiani in Medio Oriente, partendo dal crimine di Alessandria. Ricevendo in Vaticano l'ambasciatrice, il ministro degli Esteri vaticano, Dominique Mamberti, ha sottolineato che la Santa Sede «partecipa all'emozione dell'intero popolo egiziano, colpito dall'attentato di Alessandria», e ha assicurato che condivide la preoccupazione del governo di evitare l'escalation dello scontro e delle tensioni per motivazioni religiose. E ieri, per la terza volta dalla strage di Capodanno, l'imam di Al Azhar – la massima istituzione sunnita dell'Islam – ha ribadito il suo no a ingerenze esterne negli affari dei paesi arabi musulmani «sotto qualsiasi pretesto». Ahmed al-Tayyeb, riferendosi alle dichiarazioni di Benedetto XVI - in particolare il discorso di due giorni fa al corpo diplomatico - nelle quali il Papa ha sollecitato i governi mediorientali a proteggere le minoranze cristiane - ha detto che «ogni paese ha il diritto di approvare leggi a protezione della sua sicurezza nazionale e sociale». «La protezione dei cristiani - ha aggiunto - è un affare interno garantito dallo stato perché sono cittadini che hanno diritti come tutti gli altri».
Fonti diplomatiche fanno osservare che il richiamo dell'ambasciatrice Lamia Aly Hamada Mekhemar – peraltro molto legata alla moglie del presidente Mubarak – non ha colto di sorpresa la Santa Sede, che infatti non ha commentato. La mossa va letta - si osserva – in chiave di politica interna egiziana: in vista delle elezioni il presidente ha voluto dimostrare all'ala dura musulmana di voler rispondere con fermezza agli appelli papali. Ieri intanto si è registrato un nuovo attacco anti-cristiano in Nigeria: all'alba ignoti aggressori hanno assaltato il villaggio di Wareng nello stato centrale di Plateau, cerniera tra il Nord islamico e il Sud prevalentemente cristiano o animista, da settimane teatro di continui e sanguinosi scontri inter-religiosi: nell'assalto al villaggio, abitato in maggioranza da cristiani, sarebbero morte almeno tredici persone.