CVD: La monnezza arrivata non puzza come la nostra…puzza di camorra!
Pubblicato il 14/01/11 alle 11:07:43 GMT pubblicato da Armando_Manocchia
In Campania purtroppo, lo Stato c’è, ed è talmente presente e pressante da configurarsi come Stato illegittimo e incostituzionale Come Volevasi Dimostrare, quella del Sindaco di Imola - ribattezzato da molti. “sindaco dei rifiuti”, non è solidarietà nei confronti della popolazione vesuviana, bensì complicità, con coloro i quali per oltre venti anni sono stati i maggiori responsabili della gestione dei rifiuti in Campania. La bandiera della solidarietà che il Sindaco in carriera ha “svendolato” a favore di chi ha osato e abusato di leggi, di poteri e poltrone, senza che nessun Tribunale abbia ancora trovato la forza di inchiodarli alle proprie responsabilità, va a coloro che per decenni hanno deturpato e consumato milioni di euro e miliardi di lire senza costruire o attrezzare un solo sito di compostaggio o oasi ecologica. Il “Sindaco dei rifiuti” non sa, ma dovrebbe sapere, che la Sua solidarietà (e che sia ben chiaro, non quella della città) va a coloro che nel 2002, hanno commissionato sette impianti di compostaggio. Impianti progettati, terminati, pagati, ma mai ritirati. Oltre al nuovo impianto di compostaggio super tecnologico che vedrà luce a Pomigliano, “Cosentino piacendo”. Il “Sindaco di Pediano”, non sa, ma dovrebbe sapere, che questi delinquenti (delinquenti sono gli individui che commettono fatti anti-sociali ritenuti reati dalla legge penale), a cui offre la Sua solidarietà, sono gli attori di questa losca storia, dalla gestione misteriosa, zeppa di enigmi e incongruenze, che nasconde circa trent’anni di traffici illeciti, mai portati a galla. Una losca storia, dove per decenni hanno smaltito rifiuti di dubbia provenienza e di dubbia natura, negli invasi pregni di percolato e rifiuti pestilenziali, riservando lo scempio più grande, ai fiumi, ai laghi, alle campagne abbandonate, alle discariche abusive e cave malavitose, nascosti non soltanto da altra terra e altri rifiuti, ma anche dalle mazzette sporche di sangue della politica-affaristica. Il “Sindaco della solidarietà”, non si deve sentire solo, perché tutto ciò, è avvenuto, con anche la complicità dello Stato, il quale, non solo ha garantito l’illecito ed ha contrastato i diritti dei cittadini, ma, assieme ai clan locali, ha smaltito rifiuti, pericolosi e non, della Campania e non, come le centinaia di pagine giudiziarie confermano, tutti i rifiuti industriali del nord, ma senza trovare o meglio…senza cercare nessun colpevole. Tutto archiviato. Ancora oggi la complicità del Sindaco di Imola continua, come continua quella dello Stato, che ordina di sgombrare gazebo, sit-in e picchetti dei manifestanti, condanna i Comitati che si oppongono o fa tacere chi urla il proprio dissenso alla camorra. Nossignori, non è vero che in Campania lo Stato non c’è. In Campania purtroppo, lo Stato c’è, ed è talmente presente e pressante da configurarsi come Stato illegittimo e incostituzionale. Ma quello che noi cittadini di Imola volgiamo e dobbiamo chiederci, è per quale motivo, Imola, per il nostro territorio, il nostro ambiente, la nostra salute, per la seconda volta in due anni, va in soccorso di questo sporco “ambiente” (sporco, non tanto per la monnezza, ma perché permeato di gente malfamata), e coincidenza vuole, sempre alla vigilia di elezioni. La prima volta per salvare il Governo Prodi, ora, la seconda volta, a ridosso delle elezioni amministrative di primavera, per spianare la strada, ai concussi amministratori rossi napoletani.
Ma cosa lega Imola alla camorra? Che siano gli interessi politico- affaristici legati a qualcuno molto vicino al clan dei casalesi? (Non c’entrano nulla i cittadini di Casalfiumanese).
Che sia quel Nicola Cosentino, il cui fratello Giovanni, siede nel Consiglio di amministrazione di Hera Comm Med? O quel Nicola Cosentino, politico così potente, con incarichi così strategici e con parenti così speciali, (boss casalesi), che nessuno ha mai tenuto sotto la sufficiente sorveglianza? Stiamo parlando dello stesso Cosentino che la Procura di Napoli nell’avviso di chiusura delle indagini sulla gestione e traffico dei rifiuti in Campania fino al 2009, ha dedicato uno specifico capitolo dell’accusa al ciclo dei rifiuti. Cosentino, scrivono i pm, “contribuiva in modo decisivo alla programmazione e attuazione del progetto finalizzato a realizzare nella regione Campania un ciclo integrato dei rifiuti alternativo e concorrenziale a quello legittimamente gestito dal sistema Fibe-Fisia Italimpianti, così boicottando le società affidatarie, al fine di egemonizzare l’intera gestione del relativo ciclo economico e comunque creare un’illecita autonomia gestionale a livello provinciale, controllando direttamente le discariche, luogo di smaltimento ultimo dei rifiuti, e attivandosi nel progettare la costruzione e gestione di un termovalorizzatore (Sparanise? Costruito da Ami Imola), strumentalizzando le attività del commissariato di governo per l’emergenza rifiuti all’uopo necessario” .
Dal terremoto dell’Irpinia in poi, Imola ha dato vita ad un gemellaggio, con quella realtà politico-affaristica-camorrista, che se, oggi volesse uscirne, non sarebbe più possibile. Per tutto ciò, vorrei soltanto che il Sindaco “Che” Manca, solidale con questa gentaglia, oppure il Presidente Errani, come un magistrato o un giudice, si chiedesse o domandasse, chi, ha violato gli articoli 452-bis, 452-ter, 452-quater, 452-quinqies, 452-septies, 452-octies, 452-decies, 452-undecies, 452-quaterdecies del nostro codice penale?