La galassia dei salafiti, il lato oscuro dell’Islam
Pubblicato il 16/04/11 alle 15:58:09 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
E’ stato un medico palestinese con passaporto egiziano nell’estate del 2009 a portare alla ribalta il movimento salafita nella striscia di Gaza Abdul Latif Moussa, con un seguito di palestinesi armati fino ai denti, proclamava dai microfoni della piccola moschea Ibn Taymiya, l’istaurazione di un emirato islamico nel cuore del territorio controllato da Hamas.
Una sfida non accettabile per il movimento islamico che aveva strappato la Striscia all’Autorità nazionale palestinese. Il premier Ismael Haniyeh ordinò la repressione e dopo due giorni di feroci combattimenti sono morte venticinque persone, tra le quali sei civili. Cento i feriti. Novanta gli arresti. Secondo la versione ufficiale il leader del movimento, per non cadere nelle mani di Hamas, fece detonare la cintura esplosiva che indossava.
La teologia di questi gruppi islamici è il ritorno alle origini, alla purezza necessaria per affrontare le sfide del mondo moderno. Salafita deriva dalla parola araba salaf, ossia antenato, e i primi a imboccare questo percorso furono un riformatore egiziano e il suo discepolo siriano a cavallo della fine dell’ottocento. Da allora li troviamo un po’ ovunque nel mondo islamico ma fino a qualche anno fa l’unico gruppo ufficialmente riconosciuto era in Algeria. Due giorni dopo l’inizio della rivolta in Libia, annunciarono la loro presenza in Cirenaica per rivendicare la creazione di un califfato islamico.
A Gaza, i salafiti sono arrivati grazie a Hamas nel 2007. Dopo aver assunto il controllo della striscia, il movimento islamico si è dato da fare per modificare le regole del vivere quotidiano imponendo subito l’obbligo per le donne di arrivare a scuola con il capo coperto e le gonne lunghe. Una misura non sufficiente per i salafiti (alcuni dei quali si richiamano all’ideologia di al Qaeda pur non mantenendo rapporti con la cupola terroristica) e approfittarono dello spazio concesso da Hamas per scatenare una guerra aperta contro gli Internet caffè, contro botteghe di indumenti intimi femminili, contro i palestinesi cristiani. Attaccarono anche la biblioteca dell’Ymca, una scuola gestita dalle suore e una dell’Onu.
Oggi sono tre i gruppi salafiti principali nella striscia. Il Jund Ansar Allah (Soldati di Dio), nonostante lo scontro armato con Hamas è riuscito a rafforzarsi grazie ai traffici di contrabbando attraverso i tunnel che collegano Gaza con l’Egitto. Opera accanto ma non necessariamente d’accordo al Jaish al-Islam (Esercito dell’Islam) e al Jaish al Umma (Esercito della Nazione). Hamas, pur considerandoli una spina nel fianco, ha evitato di andare allo scontro diretto anche perché gli ultra-integralisti sono riusciti a strappare molti militanti al movimento islamico più moderato. Fonti vicine a Hamas parlano di poche centinaia di salafiti. I servizi segreti israeliani sostengono che sono diecimila. E.Sal.