Pubblicato il 25/04/11 alle 13:50:55 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Rania di Giordania. I beduini la accusano: segue troppo la moda [...] Quando Rania si è innamorata di Abdallah, non poteva sapere che sarebbe diventata la sovrana più giovane del mondo. Poco prima di quell’incontro immaginava di «vivere la vita di una qualunque donna araba moderna: sposare l’uomo giusto, farsi una famiglia e intraprendere una carriera, magari in un’organizzazione umanitaria».
Per certi versi l’obiettivo l’ha centrato: ai vertici di 15 organizzazioni benefiche (dal Fondo delle Nazioni Unite per i bambini al 2015: Women and Expo, legato all’esposizione di Milano), fondatrice della Jordan River foundation, a sostegno dei bambini e delle donne del suo paese, Rania ha in effetti un marito e quattro figli: Hussein (16 anni), Imam (14), Salma (10) e Hashem (6). Dice di dedicare due ore al giorno ai compiti dei bambini, anche se per le maternità degli ultimi due figli è riuscita a ricavarsi solo due mesi.
«Viaggio troppo» ha ammesso più di una volta, sottolineando i suoi sensi di colpa. Gli appuntamenti sono tutti documentati: Rania registra ogni sua mossa sul suo sito (www.queenrania.jo), su Twitter e su Facebook. Fare la regina è un lavoro. Duro. Lo ripete sempre: «Queen is not who I am, it’s what I do». Il problema, adesso, è che Rania forse ha fatto troppo. Ai beduini tradizionalisti, la parte del paese cui spettano tutti i ruoli di potere, non piacciono né l’attivismo né il consumismo della sovrana, troppo moderna e occidentale per i gusti degli arabi. La «handbag queen» (regina borsetta), come la chiamano i suoi detrattori, spende troppo: troppo lussuosa la festa organizzata nel deserto di Wadi Rum per i suoi 40 anni lo scorso agosto. Rania deve stare attenta: è solo di febbraio la durissima lettera di critiche a lei, firmata dai 36 capi delle tribù beduine. La più pesante accusa suo fratello di essersi impossessato di terreni dello stato.
Il vento di democrazia ora spira anche in Giordania. La regina è già un bersaglio e lo ha capito: online ha cominciato a scrivere in arabo, le sue foto patinate sono sempre meno. Per le strade di Amman, sui cartelloni, da un po’ si vede solo la faccia del marito. Rania adesso deve lottare perché la sua fiaba non finisca.