Il Csm e il suo Presidente non hanno nulla da dire su Ingroia?
Pubblicato il 27/04/11 alle 18:23:41 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Ciancimino:"Io ormai sono come Mastrota, tra un po' vado in TV a vendere le pentole...Faccio tutto ! Le cose vanno stra bene....Comunque, quando tu senti cose mie in tv, fottitene !" Massimo Ciancimino ha accusato Marcello dell'Utri e il Cavaliere di avere stretto legami con la mafia. Ha insinuato che "Forza Italia" sarebbe nata con l'appoggio dei boss di Cosa nostra. Poi si è scoperto che la trattativa tra le istituzioni e i capi delle cosche era stata aperta dallo stimato professor Giovanni Conso, Guardasigilli, nel drammatico e cruciale 1993, dell'esecutivo Carlo Azeglio Ciampi, con Oscar Luigi Scalfaro al Quirinale.
di Pietro Mancini
Il 16 novembre del 2010, non sapendo di essere ascoltato dalle microspie, Ciancimino così parlava con un commercialista, indagato in quanto ritenuto vicino alla 'ndrangheta :"Io ormai sono come Mastrota, tra un po' vado in TV a vendere le pentole...Faccio tutto ! Le cose vanno stra bene....Comunque, quando tu senti cose mie in tv, fottitene !".
Giovedì scorso, invece, Ciancimino è stato arrestato: avrebbe falsificato i "pizzini" del padre, don Vito, mafioso di rango, il più screditato sindaco di Palermo del secolo scorso. Massimo, insomma, avrebbe mentito, calunniando il prefetto calabrese Gianni de Gennaro, già Capo della Polizia e adesso responsabile dei servizi di sicurezza.
Nella serata di giovedì, ad "Annozero", Michele Sant'oro - che ha dedicato al giovane Ciancimino intere puntate - e Marco Travaglio - che sulle accuse di Massimo ha letto e ha scritto tanti editoriali e diversi capitoli dei suoi libri - non hanno annunciato ai telespettatori, in apertura del programma, la clamorosa notizia, concentrati, per l'ennesima volta, a mitragliare Silvio Berlusconi sull'"affaire Ruby-Minetti-Lele Mora", con la collaborazione dell'immancabile Italo Bocchino, il quale si è scagliato, con termini irriguardosi, anche contro Schifani, presidente del Senato.
E' stato Maurizio Belpietro, direttore di "Libero", a sollevare il caso, mettendo in forte imbarazzo il "Gran Fazioso di Salerno". Chi c'è dietro Ciancimino, figlio del mafioso don Vito? Perché ha mentito? Si tratta, come ha sostenuto Travaglio, " di un falso testimone, infilato dalla mafia, o da altri loschi ambienti, per depistare le delicate indagini sulle stragi e sulle trattative " ?
La Procura di Caltanisetta, guidata da Sergio Lari, allievo e amico di Falcone,magistrato esperto e scrupoloso, già da tempo, aveva bocciato e messo sotto inchiesta Ciancimino junior. E la decisione della Procura di Palermo di rinchiudere l'ambiguo personaggio in cella, da una parte, ha avvalorato le fondate convinzioni delle toghe di Caltanisetta, ma nel contempo ha bruciato l'inchiesta nissena.
Il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, sostiene la singolare e discutibile teoria, secondo cui Ciancimino sarebbe credibile, ma solo un po'...Ma, in un suo recente libro, il magistrato così ha parlato dell'allora rispettato superteste :" Dal primo incontro con lui, ho capito subito che era di tutt'altra pasta...Oggi è arrivato a diventare quasi un'icona dell'anti-mafia".
Ai contribuenti interesserebbe sapere quanto lo Stato, sinora, abbia sborsato per i frequenti viaggi di don Massimo da Bologna, dove abita con la famiglia, a Palermo e a Caltanissetta,e per i soggiorni negli alberghi, in occasione delle testimonianze ai processoni, in primis quello, kafkiano, contro il generale Mori.
L' alto ufficiale dell'Arma dei carabinieri è finito sotto inchiesta, dopo aver ammanettato Totò Riina. Martedì 26 aprile, Ciancimino avrebbe dovuto presentarsi, nell'aula di Palermo, nella veste di incerto e postulante il ruolo di collaboratore di giustizia. Contrordine : non ci sarà, resterà nel carcere di Parma.
Una domanda va fatta anche a Paolo Garimberti e a Mauro Masi, presidente e direttore generale della Rai. Per le numerose puntate di "Annozero", a cui l'aspirante "pentito" è intervenuto, presentato come "superospite", ossequiato e riverito quasi come la Madonna Pellegrina, l'azienda di viale Mazzini quanto del denaro, versato dagli utenti con il canone, ha dovuto sborsare per assicurare i compensi all'uomo, che è finito in cella, dopo aver calunniato l'ex Capo della Polizia ? [...]