Pubblicato il 09/06/11 alle 14:54:49 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Caccia al quorum: a Modena chi vota avrà lo sconto al cinema Vai a votare ai referendum contribuendo così a raggiungere il quorum dei 50% più un elettore degli aventi diritto? Ti meriti l'ingresso ridotto al cinema. È la proposta – una novità per Modena e un raro caso in Italia – del cineteatro Michelangelo di via Giardini, una struttura a gestione privata che domenica e lunedì farà lo sconto a chi presenterà la propria tessera elettorale timbrata. Si pagheranno 6 euro invece degli 8 canonici. «Chiediamo la tessera elettorale – spiega Berto Gavioli, gestore del Michelangelo – a conferma dell'espletamento del proprio diritto-dovere di voto. È un incentivo in più a recarsi alle urne perché io penso che i propri diritti si possano rivendicare esercitandoli». Domenica e lunedì prossimi si vota su acqua privata o pubblica, nucleare e legittimo impedimento e i partiti politici continuano con le dichiarazioni di voto. Molti i sì cui si contrappongono le astensioni. Tra i primi si possono elencare i consiglieri del centrosinistra Giulia Morini, William Garagnani, il capogruppo del Pd Paolo Trande, Federico Ricci.
Tanti i contrari: Adolfo Morandi. Michele Barcaiuolo e Olga Vecchi insieme ad Andrea Galli, Giancarlo Pellacani, Andrea Leoni e Luca Ghelfi, sempre del Pdl. «Non andiamo a votare – spiega il consigliere comunale Galli – perché siamo contrari alle strumentalizzazioni messe in atto da Bersani, Vendola e dai loro rappresentanti locali della sinistra. Non andare a votare è previsto dalla Costituzione e sottolineo sul tema le giravolte di Bersani del Pd che un anno fa a Carpi si dichiarava favorevole alla privatizzazione dell'acqua e oggi è contrario». Luca Ghelfi, consigliere provinciale Pdl: «Ci sono contraddizioni anche in Fli e Udc che oggi sono per il no mentre chi ha firmato la legge sull'acqua, Ronchi, è vicinissimo a Fini». L'ex rettore e vicepresidente del Consiglio comunale Pellacani ribadisce: «Credo di non avere mai votato a un referendum, è l'opposizione che deve dimostrare che la gente è contro. Ma il Pd è un partito di voltagabbana». Il docente dell'Università di Modena Franco Battaglia, esperto di tematiche energetiche: «Il referendum sul nucleare è una questione tecnica: il fabbisogno energetico in Italia è di 60 giga watt e con l'idroelettrico ne copriamo 10 e gli altri 50? Senza nucleare condanniamo i nostri figli a dipendere dai satrapi dell'Est e del Nord Africa visto che gas non ne abbiamo. La mia proposta è avere 30 gigawatt dal nucleare, 20 dal carbone e 10 tra idrogeologico e gas». Battaglia tira fuori un cilindretto di pochi centimetri: «Sono le scorie procapite che avremmo in una vita e ci sono 26 centrali nucleari estere ad appena 200 km dall'Italia».