Madre trova la droga in camera del figlio e lo fa arrestare
Pubblicato il 04/07/11 alle 14:02:49 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Il diciannovenne fermato per detenzione di sostanze l'altra sera a Trebaseleghe: condannato a dieci mesi e multato PADOVA - Quando il mestiere di madre porta a compiere anche gesti difficili, che potrebbero segnare per sempre la vita del proprio figlio. Ma con un unico nobile obiettivo, quello di salvarlo dalla droga.
È triste e sotto choc la mamma di Michele Callegaro, il diciannovenne arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti l'altra sera a Trebaseleghe. «L'ho fatto con la morte nel cuore, ma era l'unico modo per tentare di riportarlo sulla retta via. Non voglio che così giovane smarrisca per sempre il piacere della vita, spero che il mio gesto lo faccia ragionare, lo richiami ai suoi doveri e lo aiuti a ricominciare un percorso migliore».
La donna non si ricorda la data esatta di quando ha cominciato a sospettare di suo figlio: «Il suo comportamento, il suo stile di vita, col tempo mi hanno fatto nascere più di un dubbio. Poi ho visto davanti ai miei occhi in camera sua la droga e ho pensato che la cosa migliore da fare fosse chiamare i carabinieri».
Parla con un filo di voce la signora, non vuole farsi chiamare mamma coraggio, ma lancia un grido d'allarme a tutte le mamme che hanno figli in età critica della crescita. «Stategli vicino, capite in ogni istante quali sono i loro umori, le loro paure e cercate di aiutarli a rimanere lontani da quel malvagio mondo che è la droga».
Non ha paura del confronto con suo figlio, anzi lo attende al più presto per abbracciarlo. «Vorrei che questo episodio fosse per lui la svolta. Mi piacerebbe si trovasse un lavoro. I soldi facili non portano a nulla di buono, occorre sacrificio, umiltà e soprattutto idee sane per diventare grandi».
Michele Callegaro è stato tratto in arresto in un bar del paese dove si trovava con amici. Quando i carabinieri hanno varcato la porta della sua abitazione in via Toti, lui non c'era. C'era solo una donna in lacrime che suo malgrado ha denunciato il figlio per tentare di dare uno scossone alla sua fragile e giovane vita. «Sto vivendo un incubo - ha concluso la signora - ma amo mio figlio e per non perderlo sono convinta di aver agito al meglio. Adesso non lo perderò di vista neppure un secondo e farò qualsiasi cosa pur di aiutarlo. Ci saranno sicuramente degli strascichi, ma sono certa che a diciannove anni, se avrà la voglia e la forza di lottare, è ancora in tempo per ricostruirsi una vita fatta di sani principi».
Ieri mattina Michele Callegaro è stato processato per direttissima. È stato condannato a dieci mesi con immediata scarcerazione. Dovrà pagare una pena pecuniaria di tremila euro e recarsi tutti i giorni dai carabinieri di Trebaseleghe a firmare.