Pubblicato il 05/07/11 alle 13:48:14 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Si tratta di un vero e proprio ribaltamento del punto di vista con cui è sempre stata studiata la religione A Torino l’Islam si studierà a scuola. Il nuovo progetto, che prevede un corso di "Storia delle religioni e del libero pensiero" in alternativa all’ora di religione cattolica, è stato elaborato dalla Consulta Laica e realizzato in collaborazione col Cesedi, la struttura della Provincia che seleziona e sostiene i corsi "a tema" per le scuole secondarie superiori.
Per ora hanno aderito all’iniziativa, che partirà con il prossimo anno scolastico, i licei torinesi Alfieri, Cavour, Gobetti, Giordano Bruno, Einstein e il Maiorana-Marro di Moncalieri, tutte scuole con una certa storia alle spalle.
C’è aria di rinnovamento e sbaglierebbe chi pensasse ad un mero cambio di materia di studio. Infatti il progetto, ben lungi dal fossilizzarsi sulla fede musulmana, toccherà i principali credo passati e futuri e, partendo dai testi fondanti di questi, inizierà dai fatti religiosi per poi spaziare tra storia, antropologia e psicologia.
Si tratta di un vero e proprio ribaltamento del punto di vista con cui è sempre stata studiata la religione. Sul modello della notoriamente più progressista scuola spagnola, infatti, lo studio delle varie fedi avrà un carattere prettamente ateo, "aconfessionale". Il che è ben altra cosa, tengono a precisare gli organizzatori, rispetto a uno studio "interconfessionale" dove ognuno dice la sua sulla propria fede.
Sarà quindi dato spazio, oltre che all’Islam, a Ebraismo e Cristianesimo, alle religioni orientali contemporanee e all’Hinduismo, con l’aiuto di film e cartoni animati (per esempio i Simpson o Persepolis dell’iraniana Satrapi) che, si spera, saranno un incentivo per chi non segue il corso di religione cattolica a rinunciare alla tradizionale ora passata a bighellonare in giro per la scuola.
Un’iniziativa che è un modo per stimolare la riflessione multiculturale evitando i sempre più frequenti toni esacerbati perché, come spiega Tullio Monti, presidente della consulta: «come dice lo storico Alberto Melloni, in Italia l’analfabetismo religioso continua a dilagare nonostante o grazie al sistema di insegnamento».
Se avrà successo o meno lo decideranno a settembre gli studenti: in un tempo in cui sono sempre di più a dichiararsi agnostici, uno studio delle religioni in ottica laica potrebbe essere la soluzione per un ritorno di interesse orientato al rispetto del diverso.