Zapatero si dimette, fine precoce di un mito della sinistra europea
Pubblicato il 01/08/11 alle 15:18:39 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Il premier spagnolo lascia in anticipo di un anno. Lascia una Spagna sull'orlo della bancarotta Lo chiamavano “Zapaterismo”. Oggi di quel sogno del socialismo europeo, che ha ispirato per anni la sinistra italiana, rimangono solo le briciole. Il primo ministro spagnolo, ha rassegnato le dimissioni. Si voterà in anticipo di un anno. Josè Luis Zapatero lascia alla Spagna una situazione economica preoccupate, con una disoccupazione superiore al 20%. Quel Paese che avrebbe dovuto superare l'Italia in termini di ricchezza pro-capite con la sua crescita e con il suo dinamismo è stato modello di riferimento per i progressisti nostrani. Che oggi piangono l'ennesimo sogno che non si è trasformato in realtà.
Dalla rivoluzione culturale, al tracollo economico. Anche i socialisti spagnoli voltano le spalle a quello che molti chiamavano “El Bambi”, per via di quegli occhioni azzurri che ricordano il celebre cerbiatto. Di Zapatero, la sinistra europea ricorderà le sue battaglie riuscite per favorire l'aborto tra le ragazze minorenni, per il divorzio breve, per il matrimonio gay e per i processi al franchismo. Ma la rivoluzione culturale condotta in Spagna non è servita all'economia. Il Paese aveva bisogno (anche) di altro: rendere strutturale una crescita basata essenzialmente sugli investimenti stranieri.
Il “Bambi” sognatore si è dimenticato dell'economia. Zapatero è stato “lento”, come lo considerano i suoi compagni di partito. Lento soprattutto di fronte alla crisi economica mondiale. L'economia non è il suo forte, e questo si era capito da subito. Troppo attento ai diritti civili, si è spesso disinteressato ad altri aspetti che determinano il benessere di una nazione: i soldi e il lavoro. Schiacciato dalla sua stessa retorica che ha rubato spazio alle azioni.
La Spagna ora guarda a destra. L’annuncio di venerdì delle dimissioni anticipate è arrivato sotto l'enorme pressione dei mercati finanziari e del suo stesso partito. Il Psoe gli ha chiesto di farsi da parte sperando di recuperare consensi. Oggi il favorito nella corsa alla guida del governo è Mariano Rajoy, leader del Partito Popolare e la rincorsa è ancora lunga. Il Partito Socialista schiera l'ex ministro degli Interni del governo Zapatero, Alfredo Perez Rubalcaba, che già da vari giorni è intento a preparare la sua campagna elettorale che, al di là di ogni aspettativa si concluderà in netto anticipo. Gli spagnoli saranno chiamati a votare il 20 di novembre. Ironia della sorte: lo stesso giorno in cui morì Franco. Ma era il 1975.