Pubblicato il 10/08/11 alle 14:37:13 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
«Serve prudenza, coinvolgere le zone» «Avrei evitato di aprire un caso estivo». I residenti di viale Jenner: «Un caso che dura da vent'anni» «Io avrei evitato di farne un caso estivo». Un tormentone agostano chiamato moschea. Meglio: le piccole moschee di quartiere che la giunta s'è impegnata a «sanare» nei prossimi mesi, dopo l'incontro di mercoledì con i rappresentanti delle comunità islamiche della città. A predicare cautela è la capogruppo del Pd, Carmela Rozza, che sulla questione denuncia più d'una perplessità: «Io mi sarei mossa con maggior prudenza. E sarei partita dal dialogo col territorio, con i quartieri». E non è solo una questione di metodo. Le piccole moschee? «Cominciamo a dire che tutti i luoghi non a norma vanno chiusi. E poi io avrei affrontato il problema parlando di un grande luogo di culto per tutti gli islamici. Più controllabile, più sicuro. Ma ripeto, la cosa fondamentale ora è coinvolgere i cittadini. Attraverso i Consigli di Zona».
L'Islam a Palazzo Marino. Il giorno dopo è ancora polemica. Nel Pd si segnalano i distinguo della Rozza e i dubbi del consigliere provinciale Roberto Caputo. «Il problema va affrontato a piccoli passi e con saggia gradualità. Non si possono accettare situazioni come quella di viale Jenner che hanno creato gravissimi disagi ai cittadini del quartiere e dove, purtroppo, sono transitati personaggi legati al terrorismo islamico. Neppure però ci possono essere distinzioni o privilegi tra le diverse Chiese. A Milano esistono gli islamici come gli evangelici, i valdesi, i protestanti, i battisti. La religione musulmana ha il diritto come altre di avere luoghi di culto adatti, ma il Comune non li finanzierà né li pagherà. Quello che un'amministrazione deve fare è favorire l'integrazione e fare rispettare la legalità».
Dal fronte opposto si annunciano petizioni e referendum. «Valanghe di firme», promette il capogruppo leghista Matteo Salvini. «La giunta Pisapia si piega alla volontà di Allah», gli fa eco il collega Massimiliano Bastoni. Carlo Masseroli, numero uno del Pdl a Palazzo Marino, ha una posizione più articolata: «Mi risulta che i moderati siano stati esclusi dal dialogo con il Comune. I luoghi di culto sono frequentati principalmente da fedeli che vogliono solo pregare in modo silenzioso. Noi dobbiamo tutelare questa maggioranza silenziosa e non permettere che venga schiacciata. Pisapia deve ascoltarli, dare voce a questi esclusi, per vedere chi rappresenta davvero la maggioranza dei musulmani in Italia». Poi c'è la questione della «pluralità» delle moschee. «Rischiamo di ricadere - dice Masseroli - in un sistema etnico delle moschee: ogni comunità una moschea diversa. O è un buonismo superficiale o un pericoloso lassismo. Comunque lo si voglia definire, è evidente che al centro del dibattito ci sono le regole e la possibilità per tutti di accedere alle opportunità. Spesso per dare troppi diritti si sfocia nell'impossibilità di farli rispettare. E proprio su questo la battaglia continuerà senza sosta». [...]