Pubblicato il 12/09/11 alle 14:15:13 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Molti musulmani in diverse parti del mondo pensano che non si possa fare a meno dello jihad per la affermazione e la riaffermazione dell’islam «Nella comunità musulmana lo jihad è un dovere religioso, a causa dell’universalità della missione musulmana e dell’obbligo di convertire tutti all’Islam o con la persuasione o con la forza »; così scriveva uno dei più noti pensatori islamici del XIV secolo, Ibn Khaldun.
Similmente oggi molti musulmani in diverse parti del mondo pensano alla stessa maniera che non si possa fare a meno dello jihad per la affermazione e la riaffermazione dell’islam.
A ben guardare, quindi, l’11 settembre di cui ricorre quest’anno il decennale, non sarebbe un drammatico evento episodico determinato dalla volontà di alcuni elementi fondamentalisti, ma si inserirebbe in una ben più complessa rete di scontri storici che l’islam ha mosso da sempre contro l’occidente sistematizzando, addirittura, una vera e propria struttura teoretica dello jihad.
Si venga, dunque, ai fatti storici seppur brevemente per comprendere il quadro complessivo della situazione.
Dopo la morte di Maometto nel 632 d.C. le forze islamiche cominciarono ad espandersi in tutta la penisola arabica, aprendosi poi alla conquista dell’Africa settentrionale in pochi decenni fino ad arrivare, nel 711 allo sbarco sulla penisola iberica per soggiogarla quasi interamente con rapidità, nel721 inFrancia ed arrestarsi nell’ottobre del732 aPoitiers nella omonima e celebre battaglia.
Da quel momento comincerà la lunga e faticosa Reconquista, cioè il tentativo delle popolazioni cristiane iberiche di riconquistare le proprie terre.
Fallito il movimento di conquista dell’Europa da sud-ovest, le forze islamiche cominciarono ben presto un movimento a tenaglia, tentando di chiudere il cerchio dall’altra parte, cioè da sud-est.
Le forze ottomane sbaragliano gli eserciti cristiani del medio-oriente e cominciano a risalire lungo i Balcani, conquistando in poco tempo l’attuale Bulgaria,la Romania, l’Ungheria, fermandosi ai piedi della Polonia ed alle porte dell’Austria.
Se Poitiers fu decisiva sette secoli prima per bloccare l’avanzata da occidente, la battaglia di Varna del 10 novembre del 1444 costituì un punto nodale per impedire l’avanzata islamica da ovest.
L’avidità islamico-ottomana sembra trovar tregua sulla terra ferma, mentre non conosce sazietà lungo le coste del mediterraneo. Il 18 maggio del 1565 ben 30.000 unità moresche assediano i 700 cavalieri cristiani aggusciati nei bastioni isolani; dopo una lotta disperata Malta cade in mano agli ottomani. Nel luglio del 1571 anche Cipro viene assediata e conquistata, costando il sacrificio orribile di Marco Antonio Bragadin trucidato, quartato ed esposto sui pennoni moreschi.
Nel mediterraneo l’ondata islamica registra una battuta d’arresto solo nella fatidica data del 7 ottobre 1571, allorquando a largo del solitamente placido mare del golfo di Lepanto, la flotta della Lega Santa, composta da Veneziani, Genovesi, Spagnoli, Savoiardi e Malesi, affronta quella turca in un feroce scontro dall’alba al tramonto, come splendidamente ritratto da Paolo Veronese nella sua “Allegoria della battaglia di Lepanto ” dipinta nel medesimo anno.
Poco tempo dopo, tuttavia, riprende la lotta per la conquista del centro dell’Europa. L’11 settembre del 1683 ben 140.000 ottomani al comando di Kara Mustafa assediano Vienna difesa da appena 80.000 uomini al comando di Leopoldo I in aiuto del quale corse il re polacco Jan III Sobieski che riuscì grazie alla sua abilità tattica nell’uso della cavalleria pesante ad avere la meglio sulle truppe islamiche, come brillantemente dipinto da Jan Matejko nel 1883.
Dopo l’assedio di Vienna seguì un lungo periodo di relativa tranquillità fino alla fine del primo conflitto mondiale quando l’impero ottomano si disciolse. Tuttavia il fermento islamico jihadista non trovò la sua fine, soprattutto dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948. Se per secoli l’alibi della violenza ottomana era stato rappresentato dal cristianesimo, dal 1948 la lotta contro il sionismo colonialista divenne la forma della causa belli.
In un brevissimo sessantennio si sono registrati decine di scontri armati tra i paesi islamici che circondano Israele e quest’ultimo, tra cui la sanguinosa e rapace guerra dei sei giorni del giungo del 1967 e l’altrettanto violenta guerra dello Yom Kippur dell’ottobre del 1973, passando attraverso la prima guerra israelo-libanese dei primi anni ’80, fino alla seconda intifada del 2000 ed alla seconda guerra israelo-libanese del 2006.
Intanto le forze islamiche si sono differenziate e nel corso del XX secolo hanno appreso nuove tecniche per portare avanti lo jihad: la più diffusa è diventata la tattica del mordi e fuggi, più generalmente definita come terroristica, di origine guerrigliera, che ha visto nell’attacco al World Trade Center dell’11 settembre 2001 soltanto l’ultima di una catena di azioni militari che si succedono da secoli affinché il dar al-harb ( cioè “la terra della guerra”, cioè dove è legittimo e necessario portare la guerra ) diventi dar al-islam ( cioè “la terra sottomessa”, al volere di Allah ).
Purtroppo né la morte di Bin Laden, né qualche altro evento del genere segneranno la fine di simili sciagure. L’11 settembre 2001, con il passare dei secoli, diventerà soltanto uno dei molteplici tentativi islamici di far gridare al mondo intero “Allahu Akbar”.
Del resto, il Corano in molteplici passi così prescrive come alla Sura IX, 123:« O voi che credete combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi ».
Le vittime dell’11 settembre rappresentano, dunque, con le stragi di Madrid 2004 e Londra 2005 l’ultimo, tributo di sangue versato dalla libertà che tenta di sottrarsi dal giogo della tirannia islamica; sono le ultime di una lunga serie multisecolare, ma, dolorosamente, le prime del nuovo millennio.
11 SETTEMBRE: LO JIAHAD CONTINUA | 1 commento | Registrati
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1400 anni di terrore
Scritto il 13/09/11 alle 19:48:22 GMT pubblicato da matamoros
Finalmente questi afri-Cani musulmani barbari hanno scoperto il modo piu' efficace di conquistare l'Europa. Vengono su stracariche carrette di mare. Ci pisciano sulle gambe, e poi ci dicono che piove. Polverizzateli tutti. Sono i nemici.