Secondo l’Hurriyet Daily News, a finanziare la sua realizzazione sarebbero un gruppo di uomini d’affari musulmani

"Nessuna politica, nessun divieto, nessun limite", recita il motto del sito, che il giornale promette: “sarà realizzato in 15 lingue”.

SalamWorld, il nome del sito, appartiene a due controparti, una russa e una turca, che investiranno una somma che si aggirerà sui 15 milioni di dollari ed aprirà filiali in 16 Paesi a maggioranza musulmana.

Sempre secondo la testata giornalistica turca, il sito avrà sede oltre che in Turchia anche in Indonesia, Cairo, Londra, Mosca, Dubai e New York. SalamWorld che in arabo vuol dire “Ciao mondo” non è il primo tentativo di creare un sito internet islamico, in grado di competere con dei giganti del web, quali Facebook e Twitter.

Nel 2010 un gruppo di pakistani aveva creato millatfacebook.com. Un’iniziativa nata per contrastare la pagina Facebook che avevafacebook-islamico macchiato l’onore dei musulmani, lanciando un concorso fumettistico che aveva come fine quello di satirizzare la figura del profeta Maometto. La pagina, a seguito dell’iniziativa, è stata bloccata in tutto il Pakistan.

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