Pubblicato il 20/12/08 alle 12:35:45 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Il Gup di Bologna Gabriella Castore ha condannato, con rito abbreviato, a sei anni di reclusione un cinese di 42 anni
Il Gup di Bologna Gabriella Castore ha condannato, con rito abbreviato, a sei anni di reclusione un cinese di 42 anni che lo scorso maggio fu arrestato con l'accusa di aver violentato la figlia quindicenne che a seguito dello stupro rimase incinta e poi fu costretta ad abortire. Il Pm Flavio Lazzarini aveva chiesto una pena di otto anni. L'imputato - secondo l'accusa - aveva stuprato la figlia una sera di febbraio in preda ai fumi dell'alcol.
(Ma i "fumi dell'alcool" sono un'aggravante o una giustificazione? n.d.s.)
L'uomo cercò di farla abortire - La ragazzina era rimasta incinta e su suggerimento del padre aveva chiesto aiuto a un'amica di famiglia, infermiera in un ospedale della provincia di Bologna, per abortire. Vista la giovane età, l'ospedale inviò subito una segnalazione in Procura. Alla fine la ragazza, in lacrime, raccontò alla polizia la violenza subita confessando pure che, se non fosse rimasta incinta, non avrebbe denunciato il padre per vergogna e paura.
Il Dna confermò la violenza - La sera dello stupro, in casa c'erano l'uomo, la ragazzina e il fratello di 11 anni. Il padre era entrato nella camera dei figli e aveva abusato dell'adolescente che aveva cercato di resistere, ma invano. Venne arrestato pochi giorni dopo, quando gli esami sul dna confermarono l'avvenuta violenza sessuale sulla figlia. L'uomo, difeso dall'avvocato Giovanni Vitali, si trova tuttora in carcere, mentre la madre, spesso in Veneto per lavoro, non era in casa la sera dello stupro.