Pubblicato il 26/01/08 alle 23:29:11 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Giornalista afgano condannato a morte per aver insultato l'Islam di David Blair
L'intimidazione in stile talebano-afgano verso i giornali è venuta a galla dopo che un giornalista è stato condannato a morte per aver distribuito un articolo ritenuto colpevolo di avere "offeso l'Islam".
Il crimine di Sayed Parwez Kaambakhsh è stato quello di aver scaricato da un sito web un articolo in cui ci s'interrogava sul perché le donne musulmane non possano avere più mariti mentre i loro uomini possono legalmente prendere quattro mogli.
Il signor Kaambakhsh, che lavora per il "The New World", un giornale dell' Afghanistan, è stato perseguito per aver scaricato questo articolo (apparentemente proveniente da un sito web iraniano) e per averlo distribuito ai suoi amici. Martedì il giudice lo ha ritenuto colpevole di aver "insultando l'Islam" e lo ha condannato a morte.
"Sulla base dei crimini commessi da Parwez Kaambakhsh, il primo giudice lo ha condannato alla pena più grave, che è la pena di morte", ha detto Hafizullah Khaliqyar, vice procuratore generale della provincia. L'avvocato N. ha rappresentato Kaambakhsh, 23 anni, durante l'interrogatorio che sembra aver avuto luogo in segreto a Mazar-i-Sharif. Il giornalista vuole fare ricorso contro il verdetto e gli attivisti hanno denunciato il suo trattamento.
"Questo non è giusto, questo è illegale", ha detto Rahimullah Samander, presidente dell'ordine dei giornalisti indipendenti afghano (AIJA). "Questa condanna è troppo grande per aver commesso solo un piccolo errore. Egli ha solo stampato una copia e l'ha letta. Come possiamo credere in questa "democrazia", se non abbiamo neanche il diritto di leggere, se non possiamo neanche studiare?"
L'AIJA ha esortato il presidente Hamid Karzai a intervenire e annullare la sentenza di morte. La pena deve essere confermata da un tribunale superiore prima di poter essere inflitta. Gli attivisti pensano che il vero motivo del tribunale non sia quello di proteggere l'onore dell' Islam infatti il fratello di Kaambakhsh, Yaqub Ibrahimi, lavora anch'egli come giornalista e ha scritto una serie di articoli sulle atrocità commesse dai responsabili politici nel nord dell'Afghanistan.
Le autorità probabilmente stanno cercando di zittirlo (ricattarlo) minacciando la vita del fratello. Jean MacKenzie, direttore nazionale dell'Istituto di Guerra e Pace, ha detto: "Crediamo fortemente che questo sia un complotto delle autorità progettato per fare pressione su Yaqub, che ha scritto alcuni dei pezzi più difficili da colpire nel delineare gli abusi da parte di alcuni comandanti.
La caduta dei talebani nel 2001 ha portato una nuova era di libertà dei media in Afghanistan. Decine di giornali e stazioni televisive sono sorti in tutto il paese. In pratica tuttavia, le autorità sono profondamente sospettose nei confronti dei giornalisti e fanno ogni tipo di controllo su tutti i mezzi di informazione. In realltà la scusa di proteggere il buon nome dell' Islam è spesso il metodo utilizzato per soffocare e reprimere le critiche.