Persi tra droghe e Internet, vivono in un mondo separato
Pubblicato il 26/02/09 alle 12:05:21 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
I ragazzi delle gang di Chinatown violenti, sradicati e impenetrabili Ecco chi sono gli autori del blitz con un morto e cinque feriti Gli omicidi L´arresto del capo Diesel ha scatenato una guerra a colpi di machete in tutta la città I siti Si riuniscono a decine per giocare sulle piattaforme di Mmorpg o a World of Warcraft Le feste Affittano club e ristoranti per party etnici dove spacciare speed e chetamina
Sapevano dove trovare i rivali. E sapevano chi colpire e chi lasciare in vita, ristabilendo nei pochi minuti di panico e violenza che ha sconvolto il Parenthesis e i cinquanta invitati alla festa di compleanno, ordine e gerarchie. Tra le luci soffuse e i divani vellutati del club privè di via Gargano, alla fine di via Ripamonti, nell´irruzione che nella notte tra lunedì e martedì ha ucciso Libin Hu, 22 anni, e ferito altri cinque ragazzi orientali, hanno agito giovani cinesi. Coetanei delle vittime. Impenetrabili e silenziosi. Alieni nel nostro mondo. Che non parlano l´italiano e non hanno un lavoro. Che passano il loro tempo agli angoli di Paolo Sarpi e nelle sale scure degli Internet point. Che vivono giornate senza nulla, da quando sono arrivati adolescenti dalla Cina in Italia, e hanno trovato la loro casa nelle bande che si contendono il mercato della droga nelle feste della loro comunità. Perciò organizzano i party in ristoranti trasformati per un giorno in sale da ballo, o nei club trasgressivi come il Parenthesis, usando le chat e i programmi messenger di qq. com. Poi riempiono le piste di chetamina e speed, ecstasy e metanfetamina. La droga è la loro rinascita. Arrivati dal distretto cinese di Whencheng, vivono tra Prato, il Piemonte e Milano. Trascorrono un´adolescenza da disadattati, in una socialità separata persino dai loro connazionali che li hanno visti un giorno arrivare nelle Chinatown come estranei. Così la droga, la ricchezza dallo spaccio, è il loro riscatto. E le bande che si contendono il territorio sono diventate la loro dimora. «A Milano sono una sessantina - dice un investigatore - ma quando fanno casino, sono casini grossi». Le bande si sfidano a colpi di machete e coltelli, e a volte sparano. Come è successo in via Messina il 27 aprile 2007, quando quindici colpi in faccia misero fine alla giovane carriera criminale di Zhou Wei e Hui Zeng, 20 e 19 anni, uccisi da Shengli Chen, detto Ji Ji, 23 anni, soprannominato "La rana", e un complice minorenne.
Cani sciolti senza regole né famiglia, in eterno movimento in tutto il nord Italia, dove si spostano per estorsioni, spaccio, rapine. Dove tornano per trovare coperture e protezione. La stessa vittima e il suo gruppo sono residenti tra Cuneo e Torino, anche se recentemente potrebbero aver trovato ospitalità a Milano. Gli stessi killer del Parenthesis potrebbero essere arrivati da fuori. Ma da tempo le bande di Chinatown hanno capito che estorsioni ai commercianti cinesi e rapine sono rischiose, aprono le porte delle carceri troppo facilmente e fanno guadagnare poco, rispetto al traffico di stupefacenti.[...]