Pubblicato il 09/02/08 alle 10:39:54 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
di Guglielmo Piombini
L'Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha dichiarato a Radio 4 che "sembra inevitabile" dover adottare parti della Sharia in Gran Bretagna e che ciò aiuterà ... la coesione sociale!!
Le reazioni indignate non si contano. Ma la situazione in Gran Bretagna è forse già compromessa al di là di ogni possibilità di inversione di marcia. Possiamo imparare dai loro errori? Qui di seguito trovate delle cronache significative raccolte da Guglielmo Piombini.
E' incredibile quanto sta avvenendo in Gran Bretagna, la nazione più all'avanguardia nell'applicazione del multiculturalismo e del calabraghismo verso gli islamici. Di seguito riporto parecchie vicende avvenute recentemente. Sembra proprio che gli inglesi non abbiano altro desiderio che quello di denigrare e cancellare la propria storia, e di farsi islamizzare. Questo comportamento è inspiegabile se si tiene conto che, fino a vent'anni fa, la Gran Bretagna era la patria del conservatorismo thatcheriano. Come può essere avvenuto in così poco tempo un capovolgimento ideologico così radicale?
Per di più gli inglesi nella loro storia non si sono mai fatti mettere i piedi in testa da nessuno: basti pensare al comportamento eroico che tennero durante la seconda guerra mondiale. Oggi invece sono diventati i campioni mondiali della vigliaccheria. E' un peccato, perché la cultura inglese ha dato un contributo immenso all'umanità: non solo nell'arte, nella letteratura, nella scienza e nella tecnica, ma anche nel diritto e nella politica. Basti pensare alla common law e alle istituzioni politiche liberali, così elogiate da Friedrich von Hayek. Lo stesso discorso vale anche per la distruzione della cultura di tutte le nazioni europee, alacremente promossa dalle elite politiche e intellettuali europee attraverso l'imposizione del multiculturalismo e dell'immigrazione islamica di massa. [....]
2) Ad Huddersfield, nel West Yorkshire, una locale scuola confessionale cristiana ha optato per censurare la celebre fiaba dei "Tre porcellini" per paura di offendere la locale comunità maomettana http://news.bbc.co.uk/1/hi/education/7204635.stm
3) Secondo un recente rapporto, in diverse scuole del Regno Unito verrebbero censurati gli studi riguardanti episodi variamente considerati offensivi per la comunità islamica. Il genocidio ebraico e le crociate sarebbero le maggiori vittime della censura. Molti docenti, infatti, avrebbero difficoltà ad imporre lezioni che possano infastidire il sentire degli alunni maomettani. ("Gb, no Olocausto e Crociate in alcune scuole", Corriere della Sera, 26 aprile 2007):
4) Il vescovo di Rochester, Michael Nazir-Ali, ha subito minacce di morte per aver denunciato l'esistenza di "no-go areas" in Inghilterra in cui i non musulmani rischiano grosso se provano a entrarvi. Della serie: Come Volevasi Dimostare http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article3292032.ece
5) Gb, scoperti tribunali islamici. Giudicano in base alla "sharia". I tribunali islamici sono sbarcati in Gran Bretagna. Mirano a eludere il sistema giudiziario del Regno Unito e a imporre la "sharia", la legge islamica. L'allarme è stato lanciato dal quotidiano Daily Express secondo il quale, corti islamiche sono in funzione "nelle principali città" del Paese http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo359866.shtml
5) Il Governo britannico ha rivelato l'intenzione di imporre la mescolanza a tutte quelle scuole ritenute troppo mono-etniche. Le scuole (nel mirino molte scuole nei piccoli centri e molti istituti cristiani) che non faranno abbastanza in favore del multietnicismo o che si opporranno verranno chiuse! (dall'articolo "Schools: 'promote race relations or close", Telegraph, 10 maggio 2007)
6) A Oxford, i genitori di bambini della Rose Hill Primary School sono furiosi. Hanno ricevuto una lettera su cui c'era scritto che la carne hallal sarebbe stata servita a tutti i bambini e che questa decisione faceva parte di una "politica di integrazione a scuola". I genitori, che non sono stati consultati in precedenza, sono allibiti. "Questa direttrice crede che può fare quello che vuole senza tenere conto dei genitori? I nostri bambini non sanno quello che mangeranno. Anche noi abbiamo dei diritti!" dichiara uno di loro. "Perché dobbiamo accettare di vedere i nostri bambini mangiare carne hallal? Non sono d'accordo sul modo in cui vengono abbattuti gli animali". Il barbuto di turno, fondatore dell'associazione dei mussulmani di Oxford, dichiara: "La carne è la stessa, ha lo stesso sapore. E' solo un modo diverso di allevare e ammazzare gli animali. Non è crudele, E' meglio per l'animale" http://www.oxfordmail.net/news/headlines/display.var.1944538.0.mums_condemn_schools_halal_meat_decision.php
8) Su "Il Corriere della Sera" di oggi (5 febbraio): la scrittice musulmana anglo-bengalese Monica Ali dice: "L'identità britannica? Un modello che non esiste". Invece l'identità musulmana esiste eccome, e va tutelata!
Per questo vogliamo parlarne con un musulmano italiano moderato (vedi articolo sotto) lunedì sera all'Aemilia Hotel, Via Zaccherini Alvisi 16, ore 20,45.
Cinque musulmani in Vaticano. A preparare l'udienza col papa Sono i rappresentanti della "lettera dei 138" scritta a Benedetto XVI lo scorso ottobre. Ecco chi sono e da dove vengono. Uno di essi, Yahya Pallavicini, racconta in un libro come si può vivere da musulmani in un paese cristiano, in pace tra le due religioni
di Sandro Magister
[......] Yahya Pallavicini, 43 anni, è nato musulmano ed è oggi conosciuto in Italia tra i principali esponenti dell'islam colto, democratico, "moderato", assieme all'algerino Khaled Fouad Allam e alla marocchina Souad Sbai. Da altre personalità musulmane con i quali si trova spesso in sintonia - il più noto in Italia è l'egiziano Magdi Allam - si distingue sotto il profilo religioso. A differenza di Magdi Allam, che non pratica la religione in cui è nato ed esprime un islam decisamente secolarizzato, Yahya Pallavicini è musulmano osservante e fervente, anzi, è imam di una moschea a Milano, è leader di una comunità di italiani convertiti all'islam, attivi in varie città, ed è impegnato in corsi di formazione di nuovi imam.
Dal 2006 è consigliere del ministero dell'interno italiano per la Consulta dell'islam. È critico inflessibile delle derive violente del pensiero e della pratica musulmana. Ha scritto e detto più volte in pubblico - cosa rara e spesso rischiosa da parte di un musulmano - che "gli atti di violenza non trovano legittimazione alcuna negli insegnamenti del profeta Muhammad o dei sapienti". Ha più volte fermamente condannato "la strumentalizzazione della shari'ah, la legge islamica, per creare un mondo parallelo e alternativo, che rifiuta di integrarsi col sistema occidentale". Ha denunciato "la cultura dell'odio" che trasuda dalla predicazione fatta in molte moschee d'Italia e d'Europa da parte di imam "che sono in realtà dei sobillatori politici che non hanno nulla di autenticamente islamico".
Viceversa, egli è convinto assertore di un dialogo positivo con l'ebraismo e il cristianesimo. Nel 2005 ha contestato pubblicamente la fatwa, la disposizione giuridica emessa dagli schermi della tv al-Jazeera da uno dei più influenti leader mondiali dell'islam fondamentalista, lo Shaykh Yusuf al-Qaradawi, che vietava ogni dialogo con gli ebrei. La questione si è riproposta nei giorni scorsi in Italia, quando all'improvviso, per un ordine venuto dall'università egiziana di al-Azhar, i rappresentanti della Grande Moschea di Roma hanno dovuto cancellare una loro visita - la prima - in programma il 23 gennaio nella sinagoga ebraica della stessa città.