“Ci sono stati tempi brutti fra noi”. Così papa Francesco si è rivolto ai luterani della chiesa di via Sicilia, a Roma, in una meditazione a braccio che ha sostituito il discorso scritto che aveva preparato. “Pensate alle persecuzioni fra noi, con lo stesso battesimo, pensate a tanti bruciati vivi: dobbiamo chiederci perdono di questo, dello scandalo della divisione, perché tutti luterani e cattolici, siamo in questa scelta, non in altre scelte: la scelta del servizio come lui ci ha indicato essendo servo del Signore”, ha detto Francesco, che aveva appena sottolineato come, al momento del giudizio finale, il Signore non chiederà: “Sei andato a messa? Hai fatto una buona catecehsi?”, ma farà “domande sui poveri, perché la povertà è al centro del Vangelo: lui essendo ricco si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà, lui non ritiene privilegio ma si è annientato, si è umiliato fino alla fine in una morte di croce e la scelta del servizio.
E’ Dio? E’ vero. E’ il Signore’ è vero. Ma è il servo. Tu, la tua vita l’hai usata per te o per servire? Per difenderti dagli altri con i muri o per accoglierli con amore? E questa sarà l’ultima scelta di Gesù”.
“A me – ha detto ancora il papa – piace quando vedo il Signore che serve, mi piace chiedere che lui sia il servo dell’unità, che ci aiuti a camminare insieme. Oggi abbiamo pregato isnieme, lavorare insieme peri poveri e i bisognosi, amarci insieme. Il vero amore di fratelli ma pare siamo diversi perché i nostri libri dogmatici dicono una cosa e i vostri dicono un’altra. Ma un grande vostro (teologo, ndr.) ha detto che c’è l’ora della diversità riconciliata nel Signore, cioè nel servo di Javè, di quel Dio che è venuto da noi per servire e non per essere servito. Grazie di questa ospitalità fraterna”. (askanews)