Ogni tanto – dichiarano il Presidente Chiosi ed il Consigliere Guido Postiglione – nel dibattito politico cittadino emerge la volontà di qualcuno di costruire una moschea a Napoli.
Premesso che il rispetto ed il dialogo interreligioso sono importanti, i nostri amministratori dovrebbero comprendere che Napoli ha ben altri problemi da risolvere.
Inoltre – spiegano i due esponenti della Prima Municipalità – una scelta del genere certamente non aiuterebbe i cristiani oppressi nei paesi islamici, ai quali è vietato anche solo esporre i simboli del cristianesimo.
Dinanzi alla mancata reciprocità di rapporti, che è alla base delle fonti del diritto internazionale, sarebbe davvero assurdo, in nome di un malcelato senso di apertura al dialogo, costruire una moschea.
A ciò si aggiunga che per questa scelta si colpisce un settore importante per l’economia cittadina come quello della pesca!
In altre città d’Italia indagini di polizia hanno appurato, inoltre, che centri del genere sono spesso fonti di estremismo religioso che sfociano in atti di terrorismo.
E poi, a quanto pare, neanche la comunità islamica di Napoli sente questa necessità, visto che le varie anime sono profondamente divise e non vogliono un’unica moschea con un unico imam.
Il Comune di Napoli – concludono Chiosi e Postiglione – pensi a come risolvere i problemi seri, come quello delle strade che franano o si allagano in queste ore di pioggia, come la refezione scolastica bloccata, i rifiuti, il verde incolto, le politiche sociali al palo.
E la smetta di minare le basi delle nostre tradizioni, come già fatto con il registro delle unioni di fatto o dei testamenti biologici.
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