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Botte a moglie e figlia 16enne: «Ora indosserai il burqa per punizione»

VICENZA – Maltrattamenti in famiglia e lesioni: questa l’accusa della quale dovrà rispondere un immigrato algerino di 41 anni residente in città. Botte alla moglie perché i figli non lo rispettavano abbastanza, perché non seguivano il Corano, perché la casa non era perfetta, e botte anche alla figlia se non otteneva buoni risultati a scuola o quando si rifiutava di indossare il burqa come punizione.

Vittime dei suoi soprusi la moglie, una casalinga, e la figlia di 16 anni. Mai un capello torto, invece al figlio maschio diciottenne. La ragazzina era accusata dal padre di vestirsi in modo indecente le rare volte che le era permesso di uscire con gli amici. Ma la situazione sarebbe precipitata quando la giovane ha cominciato ad andare male a scuola: a quel punto il genitore le avrebbe imposto, come punizione, di indossare il burqa. La ragazzina si è infuriata e ribellata, a quel punto sono scattate le botte.

«Sì all’integrazione, al rispetto e alla libertà; no all’integralismo, alle minacce e alle violenze». Il sindaco di Vicenza, Achille Variati, prende posizione sulla vicenda. «Attendiamo che la magistratura chiarisca i fatti – spiega il primo cittadino – ma intanto voglio che alcuni concetti siano chiari per tutti: Vicenza è una città aperta, come ha sempre dimostrato accogliendo gli stranieri che qui vengono per lavorare e rispettano le leggi». Come Amministrazione comunale, ricorda, si sta lavorando molto per creare sempre maggiori possibilità di integrazione e partecipazione alla vita sociale e pubblica da parte degli stranieri. «Proprio per questo – sostiene – pretendiamo che vengano rispettatati, da parte di chi proviene da altri Paesi, la nostra cultura, le nostre tradizioni, lo ‘stile di vita’ della nostra società».

http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=199143&sez=NORDEST

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