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«Il governo ci fa sterilizzare a nostra insaputa», parlano le donne uzbeke

UZBEKISTAN. «Lei ha subito un’isterectomia. A che cosa le serve un utero se ha già due figli?».

Così Bakhor 32 anni, dell’Uzbekistan, apprende dai medici che non diventerà più madre. Dopo il parto cesareo con cui ha dato alla luce il suo secondo bambino le sono stati asportati utero ed ovaie a sua insaputa. Così molte donne uzbeke vengono sterilizzate senza la loro volontà per una distorta politica di controllo delle nascite decisa dal governo.

A rilevare i retroscena di questa pratica è la Bbc in un’indagine condotta da Natalia Antelava. La giornalista ha raccolto una carrellata di testimonianze di donne Uzbeke che si sono rifugiate in un paese vicino (il Kazakhstan, dove possono stare relativamente tranquille) ma anche testimonianze via telefono e via e-mail di medici e ginecologi che hanno voluto mantenere l’anonimato.

Dal 2009 il presidente Islam Karimov ex comunista, rimasto a galla dopo il crollo del socialismo reale, ha avviato una dura politica di controllo nascite, secondo quanto rivela la Bbc.
I mezzi utilizzati sono diversi, tutti illegali. Molto spesso le donne vengono rese sterili con l’inganno (inducendole a parti cesarei non necessari tesi solo ad asportare gli organi riproduttivi) altre volte si fa leva sull’ignoranza e sulla povertà e della famiglia costringendole ad una scelta dolorosissima.

«E’ meglio operarsi ora», viene detto a molte donne, «perché adesso l’operazione di isterectomia è gratis, mentre in seguito quando magari ce ne sarà bisogno non lo sarà più, occorre approfittarne».
Nonostante i dati ufficiali dicano che solo il 6,7% delle donne ha fatto ricorso al parto cesareo negli ultimo due anni, la Bbc segnala poi che la pratica ha invece raggiunto l’80 per cento. […]

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