Il figlio del defunto colonnello Muammar Gheddafi, Sayf al-Islam, è stato picchiato nel carcere libico di Tripoli. A denunciare le vessazioni subite sono i suoi legali che hanno chiesto inoltre la sua estradizione alla Corte penale internazionale dell’Aja.
A cinque mesi dalla caduta del regime di Gheddafi e all’incarcerazione del suo secondogenito, avvenuta lo scorso 11 novembre, Sayf al-Islam vorrebbe ottenere l’estradizione verso i Paesi Bassi. I suoi avvocati hanno denunciato il “duro regime carcerario” a cui il loro cliente è sottoposto ed hanno aggiunto che durante la sua detenzione Sayf è stato brutalmente picchiato. Probabilmente la mossa dei suoi difensori è atta a salvare la vita al figlio del colonello, in quanto in Libia rischia, se ci sarà una condanna nel procedimento giudiziario, la pena di morte.
“Il signor Gheddafi è stato fisicamente aggredito”, ha spiegato uno dei suoi legali ad Al Jazeera. “Soffre anche perché nel carcere mancano cure odontoiatriche adeguate. Le autorità libiche non hanno preso alcuna iniziativa anche se il mio cliente ne ha fatto richiesta più di un mese fa”.
La Corte Penale Internazionale aveva diramato un ordine di cattura verso Sayf lo scorso novembre per il suo ruolo nel massacro dei manifestanti che volevano un passaggio di potere nel Paese.
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