Unforgettable Oriana di Loreno Bertolacci – www.lagazzettadilucca.it
Hotel Baglioni, venerdì 15 settembre ore 18, in una giornata piovosa con il traffico impazzito grazie anche alle nuove segnaletiche e sensi unici per i lavori in corso su alcune strade del centro di Firenze. Questo è lo scenario che si presentava a chi non voleva perdersi l’appuntamento annuale al convegno dal titolo “Io sto con Oriana, io sto con la Ragione”.
Ma la voglia di essere lì era più forte e seppur in netto ritardo posso dire: c’ero anch’io. La sala convegni gremita di gente interessata cui hanno preso parte Souad Sbai, padre Peter Madros, il cantautore Giuseppe Povia e, come moderatore, il direttore delle Gazzette Aldo Grandi.
Non è, poi, così banale essere invitati a moderare un convegno di tale valore culturale. Ne è valsa la pena ascoltare le parole di padre Peter Madros, teologo e professore nato a Gerusalemme che con enorme capacità di comunicazione, simpatia, grande levatura culturale e, soprattutto, obiettività, ha spiegato l’impossibilità di convivenza tra chi professa una religione islamica e chi professa una religione cristiana, l’intolleranza che l’islam ha verso tutto ciò che non è islam non è conciliante.
“Le stragi dei cristiani? Tutto è scritto nel Corano”… Senza se e senza ma, ha ripetutamente spiegato che non ci sono grandi alternative, ciascuno a casa sua o sarà il caos per la nostra civiltà occidentale.
E’ stata poi la volta di Souad Sbai, ex parlamentare e giornalista di origini marocchine che per mezz’ora ha cercato di spiegare i motivi per i quali non potrà mai esserci un’integrazione tra due culture diverse, denunciano poi i soprusi che le donne subiscono in una realtà islamica.
Alla fine tutti abbiamo capito, ve ne fosse ancora bisogno, che quanto scritto da Oriana Fallaci dieci anni prima risulta tremendamente attuale, islam e cultura occidentale non possono convivere. Il primo spazzerà via il secondo se non prenderemo coscienza dei fatti e agiremo per difendere le nostre radici identitarie. Tutto quello che il nostro sistema politico non vuole fare.
Oriana ha pagato a caro prezzo la sua strenua difesa dell’Occidente dall’islamizzazione, ma i fatti le stanno dando ragione.
Il convegno ha avuto anche momenti musicali con il cantautore Giuseppe Povia e le sue canzoni sull’immigrazione e le sue contestazioni sul sistema politico che ci governa. Ma soprattutto la teoria del pensiero unico dominante, la cancellazione delle radici identitarie, le paure di un progetto di ricambio etnico più volte scritte da moderatore della serata Aldo Grandi hanno trovato forte riscontro nel dibattito che a tratti si è acceso tra gli ospiti, confermando quei dubbi che ci portiamo dentro e che non trovano nessuna soluzione con una politica di falsa integrazione sociale che si sta attualmente portando avanti in Italia.
Il tempo, come si usa dire, è volato, sicuramente proprio per il grande interesse suscitato dal convegno; alla fine della serata un buffet poi tutti a casa in attesa del prossimo appuntamento organizzato da Armando Manocchia.
Video di Claudio Bernieri