di Maria Rachele Ruiu per romagiornale
Il processo a Gosnell, uno dei serial killer più spietati della storia Americana, non rimbalza nei media. L’America madre dell’informazione, la stessa America che ci ha abituato a discorsi pubblici del Presidente corso a consolare il suo paese scosso da un folle che, entrato in una scuola, aveva sparato a decine di bambini, la stessa America oggi tace. Tace di un silenzio amareggiante.
Il 18 febbraio 2010 l’FBI fa irruzione nella clinica abortista Philadelphia Women’s Medical Society, dove il medico Kermit Gosnell opera, perchè cerca prove che in quella clinica siano stati venduti illegalmente farmaci. Ma gli agenti, invece, si troveranno di fronte uno scenario raccapricciante: locali sporchi di sangue, feci e urina di gatti, donne semi- coscienti in attesa dell’aborto abbandonate in una sala, donne gementi nella sala “del risveglio”coperte con lenzuola sporche di sangue, strumenti operatori obsoleti e arrugginiti, il tubo, usato sia per procurare gli aborti che, in caso di necessità, per l’urgenze respiratorie, corroso, mancanza di macchinari per la rianimazione, etc.
-I prossimi contenuti dell’articolo vertono su argomenti particolarmente raccapriccianti, se sei incinta, o particolarmente sensibile, ti suggerisco di non leggere i due paragrafi che seguono, vai direttamente oltre.-
Successivi controlli portarono l’FBI a fare scoperte ancora più raccapriccianti: i bambini abortiti, molti dei quali con un’età di gestazione superiore al limite di 24 settimane fissato dalla legge dello Stato (un bambino che viene fatto nascere dopo la 24esima settimana ha molte probabilità di sopravvivere se riceve cure mediche adeguate), erano sparsi, interamente congelati o a brandelli, in ogni ambiente della clinica: in barattoli, blister dei succhi, in contenitori di cibi per gatti. Addirittura una collezione di piedini, in ordine, in piccoli barattoli.
Il processo che viene aperto svela particolari ancora più raccapriccianti: gli operatori raccontano come la clinica fosse frequentata durante la notte da donne disperate, soprattutto straniere, fuori tempo limite per agire un aborto legalmente, proprio perchè il suddetto medico “assicurava la morte fetale” (la cura “nel risolvere la questione” non veniva per particolare amore alle donne del medico, ma, ovviamente, per assicurasi un lauto compenso a nero, perchè illegale ).
Molti raccontano di avere ancora vivi negli occhi le contorsioni dei bimbi appena venuti alla luce e nelle orecchie il pianto dei bambini nati e successivamente uccisi da Gosnell attraverso la recisione del midollo spinale, con una tecnica che lui stesso chiamava “snipping”; a volte se Gosnell non era presente o disponibile, lo “snipping” veniva assicurato dal personale della clinica, anche da quello amministrativo.
I testimoni raccontano di decine di “morti fetali” perpetuate così: bambini di 30 settimane lasciati piangere per 20 minuti e poi messi a tacere con lo “snipping”; i testimoni raccontano che il simpaticissimo assassino fosse così consapevole di quello che faceva, tanto da aver esclamato durante l’omicidio di “Baby-boy A” (uno dei sette casi per cui è accusato, in quanto sono stati trovate prove presentabili al Gran Giurì) ”questo bambino è così grande che potrebbe accompagnarmi alla fermata dell’autobus.”
-Ora puoi leggere serenamente… O quasi.-
Ci sono altri particolari aberranti nelletestimonianze e capi di accusa del Processo, ma li ometteremo. Sembrerebbe che nella clinica ci fossero anche trattamenti diversi a seconda della nazionalità e del ceto sociale delle donne (ma non mi è nuovo che l’aborto sia facilmente accostabile all’eugenetica).
I sette capi d’accusa con cui Gosnell è a processo comprendono: l’omicidio di una donna, infanticidio di 7 neonati (gli unici di cui è possibile documentare l’esatta età gestazionale e la pratica perpetuata, i testimoni parlano di centinaia), sfruttamento di minori ed altri delitti per cui rischia la pena di morte (pratica che io e questo giornale rifiutiamo chiaramente in ogni caso).
Il Dipartimento della salute della Pennsylvania non ha rispettato i controlli perchè si parlava di una clinica abortista? E quindi per motivi puramente politici? E dire che negli anni precedenti erano già piovute numerose denunce sull’operato di Gosnell… Forse che questa storia svela quello che accade in molte cliniche abortiste? Altrimenti perchè celarla? Perchè aver paura che questo processo possa smuovere qualcosa per cui il “pro-choise” sarebbe in pericolo?
Una domanda mi sorge spontanea: perchè non se ne parla? Perché non sono state fatte dirette, trasmissioni, documentari sul peggior serial killer degli ultimi decenni, se non di sempre? Perché tutto tace? Perché il silenzio assordante di questo processo deve essere rotto solo da un cinguettio incessante che ha permesso all’ashtag #Gosnell di stare in trending e a noi di scoprire quello che accade?
Ma chi ha interesse a coprire a verità? Tutte le cliniche abortiste in America sono governate e controllate? È necessario difendere queste cliniche perché muovono miliardi di dollari con “facilità”? Forse che queste cliniche come quelle di planned -parenthood hanno costruito un business ora irrinunciabile? E dire che ancora oggi quando le operatrici di cliniche abortiste si licenziano perché testimoni di questi fatti, vengono tacciate come folli….
L’america, l’Onu, l’Eu, appoggiando Planned – Parenthood, e similibus, si stanno facendo veicoli della cultura di morte. Insomma…sacrificio accettabile visti i soldi che scorrono assieme al sangue…. Forse che l’aborto e le teorie che lo determinano cominciano a svelare la perversione cui va incontro di megalomanie per cui “tutto quello che posso mi è concesso” più volte profetizzata da una morale pro-life definita “bigotta” “conservatrice” “fascista” “echipiùnehapiùnemetta” ?