Parigi, 21 mar – I servizi di controspionaggio seguivano da anni Mohamed Merah, il 23enne francese di origine algerina autore degli omicidi di Tolosa, ma ritenevano che il suo gruppo radicale di ispirazione salafita non costituiva una minaccia immediata. Secondo gli esperti, in Francia risiede ”qualche decina” di giovani jihadisti che hanno soggiornato in Pakistan e Afghanistan, tutti ”soldati persi” o ”lupi solitari” sotto stretta sorveglianza.
Per Louis Caprioli, ex responsabile della Direzione di sorveglianza del territorio, il profilo di queste persone e’ conosciuto da almeno 15 anni. ”Si tratta a volte di piccoli delinquenti che si sono convertiti al salafismo”, corrente islamica sunnita basata su una interpretazione rigorosa e letterale del Corano.
Nel maggio del 2011, due militanti francesi, Zoaib e Sharaf, erano stati arrestati a Lahore e consegnati alle autorita’ francesi dal governo di Islamabad. Nel novembre del 2010, quattro uomini fra i 20 e i 25 anni furono arrestati con l’accusa di preparare un piano per uccidere il rettore della Moschea di Parigi. Almeno uno di loro era stato in Afghanistan e gli altri progettavano di andarci. Sempre nel 2010, 94 persone erano state interrogate nel quadro di un’operazione contro il terrorismo e 36 di loro erano stati incarcerati.
Dalla bomba nel metro’ di Parigi del 1995, che provoco’ due morti e decine di feriti, la Francia non ha piu’ subito attacchi terroristici. La morte di Osama Bin Laden, i continui raid dei droni americani e le difficolta’ finanziarie di Al-Qaeda hanno ridotto il numero di volontari stranieri che si arruolano nella jihad. Per Dominique Thomas, specialista dell’Islam radicale presso la Scuola di Alti Studi in Scienze Sociali, ”il metodo operativo e la logistica di questo ragazzo dimostra che ha pochi soldi e che chiaramente non appartiene a una rete”.
Il fatto che questo francese di origine nordafricana e’ legato ad Al Qaeda ”non e’ significativo”, perche’ ”chiunque puo’ pretendere di far parte di Al-Qaeda”. In Francia, sostiene ancora , ”il 99,9% dei salafiti sono non-violenti”. asca