[…] Si tratta di un numero estremamente ridotto rispetto agli ultimi dati diffusi il 6 febbraio scorso, in occasione della “Giornata mondiale contro le mutilazioni femminili”, che parlano di circa 135 milioni tra donne e bambine infibulate in tutto il mondo. Ogni giorno rischiano questa pratica 2 milioni di ragazze. Le mutilazioni femminili vengono praticate su donne che ancora non hanno compiuto i 15 anni di età, la maggioranza invece è composta da bambine sotto i 10 anni. La onlus “Albero della Vita” ha stimato che anche nel nostro Paese sono a rischio più di 90mila donne di cui 7.700 bambine. Eppure il problema non emerge in tutta la sua “forza” stimata.
Un numero verde che non è attivo. La legge del 9 gennaio 2006, che prevede la reclusione da 4 a 12 anni per chiunque pratichi l’infibulazione e che punisce anche nel caso in cui l’infibulazione sia stata eseguita all’estero, non è servita a far emergere il problema. “Probabilmente perché le donne africane – racconta la Dottoressa Scassellati del Centro di riferimento regionale del Lazio per le Mutilazioni Sessuali Femminili del San Camillo – anche a fronte delle leggi sull’immigrazione, non denunciano e hanno paura di eventuali conseguenze”. La legge del 2006 stabiliva inoltre l’istituzione di un numero verde, finalizzato a ricevere segnalazioni e denunce. Un numero, l’800 300 558 che non risulta attivo. Infine la legge non prevede dei controlli ed ecco perché, a oggi, non è possibile sapere se questa pratica sia davvero eseguita in Italia o se piuttosto sia effettuata durante i viaggi “estivi” delle bambine immigrate in Italia che tornano nei paesi di origine.
http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2012/05/24/news/infibulazione_al_s_camillo_il_rifugio_per_le_donne_a_met_di_tutto_il_mondo-35857210/