Il vice-presidente indonesiano lancia un appello al Consiglio delle moschee (Dmi), in cui chiede di moderare il volume degli altoparlanti durante la chiamata alla preghiera.
Il rito tradizionale viene effettuato cinque volte al giorno dai fedeli musulmani praticanti; Boediono invita ad abbassare il tono, in particolare al mattino presto quando le grida risuonano fin dalle 3, in largo anticipo rispetto all’orario previsto, disturbando il sonno di gran parte della popolazione. Tuttavia, la singolare richiesta del leader governativo incontra la dura resistenza del Consiglio degli ulema (Mui), che sulla questione relativa alla “moderazione del volume” oppone un rifiuto netto e secco.
L’appello è stato rivolto agli oltre mille partecipanti – fra imam e guide religiose – alla conferenza del Dmi, che si è tenuta nei giorni scorsi a East Jakarta. Nell’occasione, i presenti hanno anche eletto il nuovo presidente del Consiglio delle moschee: la carica verrà ricoperta dall’ex vice-presidente Jusuf Kalla, numero due del presidente Susilo Bambang Yudhoyono nella precedente legislatura.
Boediono si è rivolto ai responsabili dei luoghi di culto, invitandoli in primis a collaborare “nella lotta all’estremismo” e nello sradicamento delle ideologie fondamentaliste. “Non possiamo permettere che le nostre moschee – ha dichiarato Boediono – vadano in mano a persone sbagliate, che propagano una visione deviata dell’islam, seminando fondamentalismo e divisioni confessionali”. Egli ha aggiunto che “il vero islam” è famoso per essere una “religione di pace che rafforza lo spirito di tolleranza”.
Alla battaglia contro le ideologie radicali, che trovano in alcune moschee e in taluni imam un terreno fertile dove proliferare, il governo unisce anche la richiesta di abbassare il volume degli altoparlanti durante la chiamata alla preghiera. Il rito meglio conosciuto con il nome di “azan”, a detta di Boediono, se fatto “a bassa voce” è di gran lunga preferibile “rispetto ad un urlo spropositato”. Al riguardo, egli cita un passo del Corano in cui i fedeli vengono invitati a usare un tono di voce moderato durante la preghiera e a “essere umili”.
In risposta, il Consiglio indonesiano degli ulema – il famigerato Mui, noto per le sue posizioni radicali che in passato hanno preso di mira lo yoga, il fumo o i concerti di star mondiali della musica come Lady Gaga perché “immorali” – apre a una “modifica” dell’orario in cui vengono effettuate le chiamate alla preghiera, che spesso avvengono ben prima dell’orario previsto. Fra gli esempi, la chiamata per la prima preghiera del mattino alle 3, quando invece andrebbe fatta alla 4.30. Gli ulema rispediscono invece al mittente l’invito ad abbassare il volume degli altoparlanti: esso, rispondono i capo religiosi, serve proprio a “mettere in allerta” i fedeli, affinché “adempiano” all’obbligo.
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